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Amarcord con l’AC Maliseti per Ighli Vannucchi: “Rimpatriata con una squadra imbattuta per quattro anni!”

“Credo nella bellezza delle cose semplici e sono felice di partecipare a questa lodevole iniziativa”. Ighli Vannucchi si è concesso entusiasta ai nostri microfoni per parlare di un evento organizzato dalla società sportiva nella quale ha mosso i primi passi da giocatore. L’ex trequartista della Salernitana si è, poi, soffermato anche su altri temi.

Raccontaci i dettagli dell’evento a cui parteciperai sabato prossimo

“Con piacere. L’AC Maliseti, club dell’omonima cittadina nella provincia di Prato, ha organizzato una rimpatriata fra gli atleti classe ’77 e ’78 che vi hanno militato. Si terrà alle 19 una partitella fra le due compagini e dopo ci intratterremo a cena. Credo che si tratti di una bella iniziativa, nata con l’intento di far ritrovare tanti ex giovincelli di belle speranze capaci di far incetta di trofei e campionati. Cito un dato statistico inequivocabile ed in grado di testimoniare fedelmente quanto quel Maliseti avesse una marcia in più: mantenemmo l’imbattibilità per quattro anni! Eravamo davvero una compagine fortissima”.

Chi è riuscito a fare più strada fra gli atleti di quella squadra?                                                     

“Nonostante non fossi accreditato dei galloni del predestinato, sono stato l’unico a giocare con una certa continuità nel mondo dei professionisti”.

Cosa è cambiato tra il calcio di un tempo e quello attuale?

“Le cose del passato hanno una certa sostanza in più, mentre il calcio attuale viene vissuto in maniera molto più leggera. I sacrifici maggiori servivano a forgiarsi quotidianamente. Oggi è cambiato il modo di intendere calcio: si predilige la fisicità. Non sono solito seguire le partite alla tv, ma l’ho riscontrato chiaramente in Francia – Italia, amichevole durante la quale la nostra Nazionale ha pagato dazio proprio sotto l’aspetto precedentemente sottolineato”.

Cosa suggerisci per migliorare le giovanili?

“Personalmente ritengo che si debba dare maggiore possibilità ai ragazzi di dare libero sfoggio al proprio estro, senza risultare imprigionati in schemi o tatticismi. Bisogna inculcare nei ragazzi la voglia di giocare divertendosi. Se l’Italia non è ai mondiali, ci sarà un motivo. Intravedo buone qualità in Federico Chiesa: si vede che ha la stoffa del bravo calciatore, ma deve ancora crescere e migliorare per arrivare al livello di Totti o Del Piero”.

La FIGC si sta affidando a grandi ex atleti per ripartire: qualora emergesse l’occasione giusta, ritorneresti nel mondo del calcio?

“In questo periodo sto coltivando altre passioni, tra le quali la pesca, e non sono interessato a rientrare nel calcio. Si sono affidati a grandi interpreti del passato. Di alcuni ho avuto modo di appurare le doti tecniche ed umane in Under 21 (Pirlo, Ambrosini, ndr): sono figure utili al percorso di ripartenza che deve effettuare tutto il movimento”.

fonte foto Leggi On Line

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Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015