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Il bello dello sport: la tifoseria e l’inclusione

Ho appuntamento con Renzo Rimessi: nato ipovedente ed in seguito divenuto cieco assoluto, segue assiduamente la sua squadra del cuore, la SPAL.

Sono una fotografa, per me la vista è a dir poco fondamentale, e con Renzo ho un buon rapporto: schiettamente gli chiedo cosa “veda” e con quale senso le sopperisca meglio. E’ la sensazione generale a dargli l’evidenza, con preponderanza dell’udito: le voci, i cori, i sussulti ma anche gli improvvisi silenzi o gli attutiti rumori di fondo. Come alla scorsa partita, quando all’ 89° Renzo stava abbracciando qualcuno al suo fianco per la percezione di un goal, immediatamente annullato per fuorigioco: anche senza vedere ciò che stava accadendo, ha capito dall’affievolirsi dell’entusiasmo corale che la situazione stava cambiando.

Renzo è un abbonato, a lui spetterebbe la tribuna, con le agevolazioni e le misure di sicurezza dedicate alla disabilità: ma preferisce la curva proprio per questo tipo di trasporto emotivo, che gli permette di vivere emozioni grandi, di vedere con gli occhi degli altri, tramite le proprie orecchie ed il contatto fisico di chi lo attornia  (per questo ringrazia la società della SPAL che ha saputo accogliere le sue richieste).  Sa recarsi allo stadio in autonomia, col suo bastone ed i mezzi pubblici. All’entrata poi sarà affiancato ed accompagnato da persone che si prestano e di cui ha massima fiducia, ma che si sente di sollevare comunque da ogni responsabilità, perché dice di avere il buon senso dell’età a fargli da guida.

Altra esperienza ancora sono le trasferte, in cui si vivono le emozioni del pre e del post partita, sia che si viaggi in pullman sia che si tratti di una comitiva d’auto: a queste appartengono le emozioni più belle (una su tutte, il goal del pareggio a Cesena, al 93°) ma anche le più brutte (a Verona, la terribile caduta del tifoso ferrarese; mi racconta che dal 20′ non c’è stato più gioco che tenesse, tutta la tifoseria ed anche quella avversaria è rimasta in stato di shock).

Renzo cerca di non pesare sugli altri né di vincolarne l’organizzazione dello spostamento. Per questo, non chiede di partecipare o di essere accolto nel gruppo.

E proprio per questo, quando è dal gruppo stesso dei tifosi che viene la proposta, ne ha il massimo della soddisfazione: si sente non solo integrato ma anche incluso.

E con il gruppo sabato 13 accompagnerà la SPAL anche a Terni, in pullman.

isabellagandolfipics@gmail.com

Donna, moglie, mamma, fotografa (non sempre in quest'ordine). Maturità scientifica e laurea in filosofia (con tesi in bioetica). Ama incuriosirsi, imparare, conoscere. Ama ciò che fa.