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F6: A VILLAR PEROSA NON SOLO JUVENTUS. LA CAT. 2005 DELLA F6 DI SALVATORE FRESI INCANTA LA PLATEA

Il rituale non si tocca, vuoi per scaramanzia o perché questa giornata l’ha sempre voluta e amata Gianni Agnelli, ogni anno il 17 agosto si gioca la partita amichevole tra Juventus A e Juventus B.
La partita tra i big e la Primavera termina per 2 reti a 0 e vede tra i marcatori anche il neo acquisto Higuain.
Ma, ancora prima della partita ben raccontata dai più importanti quotidiani sportivi e non, sfuggita ai media, ma usuale cornice di questa partita in famiglia, c’è da tempo un torneo che, da oltre 11 anni, stempera l’emozione e l’attesa del pubblico che brama, famelico, di vedere all’opera i suoi beniamini.
Il torneo, dedicato a Gianni Agnelli si svolge in formula di triangolare e quest’anno vedeva coinvolti ai nastri di partenza il Brigherasio, il Val Chisone e la squadra salernitana dell’F6.
Una vetrina importante per tutti ma, soprattutto, un’emozione da ricordare e da raccontare per sempre. Respirare quell’atmosfera, sentire quel calore dei tifosi diventa un vero e proprio provino da calciatore vero, cioè vivere da bimbo quello che che potrebbe accadere, ad ognuno di loro, se la sorte e la fortuna, abbinati al proprio talento, si fondono bene insieme.
Un momento da far venire i brividi, soprattutto, quando entri in quello stadio, che da sempre ha una cartolina in “bianco e nero” come sfondo.
Ebbene, il momento di gloria, lo regala anche il sorteggio del triangolare che stabilisce la prima gara. In campo sono chiamati a giocarsela il Brigherasio contro la F6. La folla acclama i piccoli atleti e restano sbalorditi dalla freddezza e dalla classe dei bianconeri di Salvatore Fresi che si sbarazzano degli avversari con un, quasi, tennistico 5 a 0.
Un attimo di riposo e vieni a sapere che la squadra che hai appena battuto, ha vinto contro il Val Chisone 3 a 0. Pensi che potresti festeggiare una vittoria in uno stadio straripante di persone in ogni ordine di posto. Potrebbero venirti le vertigini, perché non hai più i piedi in terra, ma già la tua fantasia vola a pensare a quello che potrebbe accadere tra non molto.
Le squadre scendono in campo, l’avvio è promettente, il finale è un’apoteosi, ancora una vittoria, netta, 6 a 0. Arrivano gli applausi e si intravede nello sfondo un trofeo e sai che quello sarà tuo per sempre, almeno nella bacheca della mente avrà sempre un posto in prima fila anche, perché, a stringerti la mano e a darti la classica pacca sulla spalla è stato un certo Marotta, un grande e stimato dirigente della Juventus. Non scappano lacrime, l’emozione trasuda dal volto di ogni vincitore. Il finale è una corsa liberatoria verso la tribuna, dove ad attenderli sono le lacrime dei loro genitori che, felici, hanno accolto quella corsa verso il futuro.

F6 CAT. 2005 A VILLAR PEROSA

F6 CAT. 2005 A VILLAR PEROSA

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).