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FIGC E FONDAZIONE CANNAVO’ INSIEME PER LO SVILUPPO DEL CALCIO FEMMINILE

La Fondazione ‘Candido Cannavò’ e la FIGC scendono in campo per lo sviluppo del calcio femminile, lanciando una campagna pubblicitaria di grande impatto, ricca di spunti per sconfiggere finalmente lo scetticismo e i pregiudizi che fino ad ora in Italia hanno condizionato la pratica de ‘l’altra metà del calcio’.
La presentazione della campagna è avvenuta ieri ed è stato scelto il palcoscenico dello stadio ‘Meazza-San Siro’ all’interno di una giornata di festa, di riflessione e di approfondimento denominata ‘Candido Day’, in ricordo del compianto direttore della Gazzetta dello Sport, i cui valori e la cui professionalità animano ancora oggi l’attività della Fondazione.

‘Dammi quel pallone!’, ‘Falla uscire coi tacchetti’, ‘Maradonna’, ‘Il calcio mi fa bella’ e ‘Il calcio femminile. Senza pregiudizi sarebbe ancora più bello’ sono gli slogan prescelti, accompagnati da immagini di bambine e giovani ragazze, accomunate dalla passione per il calcio.

La FIGC è onorata di sostenere la campagna della Fondazione Cannavò – ha dichiarato il Direttore Generale Michele Uva – perché lo sviluppo del calcio femminile in Italia è uno dei nostri principali obiettivi. Una Federazione che guarda al futuro e studia i suoi margini di crescita ha l’obbligo di investire in questo settore, e noi lo stiamo facendo da circa un anno con programmi mirati”. Ha poi concluso Uva:”Il calcio femminile è spettacolare, è un esempio di sport positivo dove c’è meno violenza e maggior fair play. Basta vederlo di più dal vivo e in TV e poi sono sicuro che tanta gente se ne innamorerà anche in Italia. Come Federcalcio abbiamo raccolto la grande sfida di organizzare per la prima volta la finale della UEFA Women’s Champions League (26 maggio a Reggio Emilia): è una grande occasione che dobbiamo sfruttare al meglio”.
L’obiettivo ora è portare l’Italia al livello delle prime nazioni europee e raggiungere il prima possibile il numero di 100 mila tesserate rispetto alle circa 20 mila. Per farlo, oltre alle nuove regole e agli investimenti nell’ambito sportivo, la Federcalcio è convinta che bisogna lavorare anche e soprattutto sull’aspetto culturale del nostro Paese.

mesposito_it@yahoo.it

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