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Il Grande Gigante Gentile dello sport: Giovanni Tieghi

Giovanni Tieghi è un ragazzone dalla fisicità importante, già campione di judo tra i primi tre in Italia della sua categoria, costretto a lasciare l’agonismo per un brutto infortunio al ginocchio. Laureato in scienze motorie, attualmente insegnante di educazione fisica e sostegno, insegna arti marziali, è volontario nel progetto Pallamano Integrata con ragazzi diversamente abili ed è secondo allenatore dell’Ariosto Pallamano Ferrara, militante in A1 femminile, di cui segue anche le giovanili. Fa parte dello staff del Coni Point provinciale ed è docente della Scuola Regionale dello Sport del Coni.

Tieghi e i ragazzi dell’associazione Lo Specchio, che segue nel progetto di Pallamano Integrata


Anima gioiosa di ogni trasferta o festa, nelle quali si impone col suo vocione anche senza microfono, “Giovannelli” si lascia prendere in giro e non manca mai ad uno scherzo, anzi, spesso lo promuove.
Durante le partite, però, Giovanni si trasforma: riesce ad essere così discreto da non emergere mai, sta al suo posto, in panchina, non si alza, non impreca né incita; con la cartellina in mano prende appunti, non perde un movimento, traccia qualche analisi che possa essere utile al primo time out, dove a sostegno dell’allenatore Britos, possa impartire ai portieri qualche consiglio. A fine match è tra i primi a salutare la squadra avversaria, stringe la mano agli arbitri con i quali si è sempre rapportato con educata fermezza, poi va dalle atlete, dove c’è bisogno di lui e del suo carattere da Grande Gigante Gentile.
Questo sicuramente gli viene dalle arti marziali, ma di certo anche dalla famiglia in cui è cresciuto con generosità di valori.
Non è insolito, a ben guardare, cogliere nei suoi gesti tanto affetto quanto rispetto per l’altra persona: così, nella confusione di emozioni di una fine partita, Giovanni va a consolare un’atleta stremata, oppure un’altra che ha dovuto affrontare la responsabilità di un tiro franco, sul punteggio finale in parità, nel derby cittadino. Senza mai rubare tempo e spazio al primo allenatore, lui che di spazio ne può occupare tanto, si fa piccolo-piccolo, ascolta, osserva e fa tesoro di questo bagaglio di emozioni.

Tieghi in un gesto di conforto all’atleta stremata, Rocio Barros

Tieghi consola la giovane Tisato, cui è stata affidata la responsabilità del tiro franco, decisivo del match/derby


Lo sport ha bisogno di molti più Giovanni Tieghi e del loro modo di fare squadra, di concepire la disciplina e la vita. Chi ne ha uno, se lo tenga stretto e lo tratti bene: è una presenza rara preziosa.

foto di Isabella Gandolfi

isabellagandolfipics@gmail.com

Donna, moglie, mamma, fotografa (non sempre in quest'ordine). Maturità scientifica e laurea in filosofia (con tesi in bioetica). Ama incuriosirsi, imparare, conoscere. Ama ciò che fa.