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IL 4-2-4 LO UTILIZZO’ PER PRIMA IL CT FEOLA COL BRASILE DI PELE’ AI MONDIALI DEL 1958.

Parliamo col mister Vito Laudani Galvagno di uno schema che oggi va molto di moda ma che non è altro che la rivisitazione di quello che accadeva nel lontano 1958 ai Campionati Mondiali in Svezia vinti dal magico Brasile di Pelè. “ho visto la partita della finale Mondiale in Svezia del 1958 giocata da Svezia e Brasile che finì 5 a 2 per i sudamericani. Devo dire che devo rivalutare alla grande l’allenatore brasiliano, di origini italianissime (la famiglia originaria di un paesino del Cilento in provincia di Salerno), come Vicente Feola che era il CT di quella nazionale. E’ stato lui ad inventare il 4 2 4”.
Feola è stato anche il primo al mondo ad utilizzare la linea difensiva a 4: “Con lui nasce la prima linea a 4 a zona, il tornante, e due centravanti in linea”
Vito Laudani Galvagno nel rivedere la gara, “per imparare come faccio sempre” ci ha anche detto che, secondo lui “ha inventato anche il pressing ultra offensivo. Quel Brasile, non era grande solo perché ci giocavano assi del calcio come Didì. Vavà. Pelè e Zagalo, ma perché erano tatticamente perfetti”.
Continua mister Laudani: “le innovazioni di Feola, secondo me, fecero la differenza. Erano molto organizzati, Zagalo era il tornante, cosa mai vista fino ad allora, arretrava allineandosi con i due centrali di centrocampo che, oltretutto, erano fortissimi sia fisicamente che tecnicamente, in fase difensiva. Tutto questo per poi fargli sfruttare quella posizione del campo anche nella fase di possesso”.
Il risultato?
“Mi sono divertito come difficilmente si riesce oggi guardando una partita. Ma la cosa che mi fa sorridere è vedere questi allenatori moderni che si trastullano con alchimie tattiche che in realtà sono vecchie e facendo credere che questo sia il calcio moderno. E’ tutto antico sia tatticamente sia tecnicamente. Oggi, solo gli allenamenti sono diversi. Questo perché i preparatori atletici hanno scoperto che correre (troppo) senza pallone non fa bene, che troppa palestra non fa bene, che forse il riscaldamento è meglio se utilizzato con la palla e non a “secco”. Forse nel calcio moderno ci sono solo le parole come ad esempio invece di contropiede oggi si usa definirlo “transizione positiva”. Cambia la parola ma la sostanza”.

FOTO FONTE STORIE DI CALCIO

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).