Home / ALTRI SPORT  / BASKET  / L’ITALIA BASKET FEMMINILE: UN’AMARA SCONFITTA CHE FA SFUMARE IL SOGNO MONDIALE

L’ITALIA BASKET FEMMINILE: UN’AMARA SCONFITTA CHE FA SFUMARE IL SOGNO MONDIALE

Una sconfitta che fa male, tanto male che nessuno può immaginare, forse.
Quello che si è visto durante la gara tra Lettonia ed Italia di basket al femminile è qualcosa di incredibile sia nella gestione sia nella decisione che è valsa la sconfitta delle azzurre per 68 a 67 che ha fatto si che al prossimo mondiale le italiane non saranno nell’elenco delle partecipanti.
Un commento di un tifoso, forse ci fa capire meglio quello che è successo: “Anche a mio avviso hanno colpito duro. Un colpo basso. Ennesimo antisportivo inesistente. La telecronaca in inglese diceva “Nooooo Unbelievable” per marcare il fischio fuori da ogni logica”.
Da quel momento la Zandalasini gioca gli ultimi secondi con le lacrime agli occhi.
“Grazie lo stesso ragazze”
Poi lo sfogo delle azzurre che passa in un post su facebook di Giorgia Sottana che si rivolge all’arbitro con queste parole:
“Gentile arbitro,
Sì, tu che hai fatto quell’ultima chiamata. Voglio dirti come mi sento e spero che tu lo leggerai in qualche modo. Mi sento come se qualcuno mi rubasse il mio cuore. Mi sento vuoto. Mi sento come se tutto il lavoro che abbiamo messo nell’ultimo anno è stato rubato da te. Sono sicuro che le ragazze lettone abbiano lavorato come abbiamo fatto, quindi perché?
Non capisco perché non ci hai fatto giocare l’ultimo possesso. Chiama un fallo. E giochiamo. Posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare quando qualcun’altro decide quando dobbiamo e come dobbiamo perdere. Non posso accettare che la nostra passione, l’amore per questo gioco e tutti i sacrifici che facciamo siano spazzati via da una chiamata. Vorrei che tu possa essere vicino a me adesso, sentite il dolore. Vorrei poter entrare in Ceci (probabilmente il miglior giocatore in Europa ora) e dirle che non è colpa sua se abbiamo perso. Vorrei sentire il suono delle nostre lacrime.
Probabilmente avremmo perso lo stesso, o forse no, chi lo sa. Ma di tutto il lavoro che abbiamo fatto, la tua chiamata è la cicatrice sanguinante nella nostra anima.
Avresti dovuto farci giocare. Avresti dovuto lasciare il basket decidere per noi.
Spero di non attraversare nuovamente la strada. Il dolore passerà ad un certo punto, ma rimane la memoria.
Abbiamo meritato di meglio”.

foto fonte Lega Basket – Facebook

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).