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L’US ANGRI, GRAZIE AL CONTRIBUTO DI TUTTI, E’ UNA SOCIETA’ DALLE FORTI AMBIZIONI.

Perchè la storia sei tu! Così è intitolato un libro dedicato all’US Angri 1927 che raccontava i 75 anni di storia e terminava col campionato 2001/02 disputato in serie D. Da quel giorno sono passati altri dodici anni di racconti non scritti che sono, o meglio, stavano per concludersi all’indomani della mancata iscrizione al campionato di eccellenza 2014/15.
Da quella delusione, immensa, un gruppo di irriducibili tifosi grigiorossi decise di far sorgere un nuovo progetto nella citta’ doriana denominato “ripar…ti amo”, grazie al quale l’Us Angri 1927 si e’ potuta iscrivere al campionato regionale di seconda categoria (ora l’Angri milita in Prima Categoria). Un proggetto che nasceva dalla passione del presidente Salvatore Amato, il vicepresidente Raffaele De Vivo, il cassiere Carmine De Rosa, l’allenatore Rosario Novi, il responsabile rapporti società – comune Alberto Milo, che hanno solo dato il la a questa iniziativa. In poco tempo sono state collocate circa 200 quote mediante una sorta di azionariato popolare (hanno aderito al progetto a titolo di sostenitori – ndr), segno evidente del grande amore che gli angresi hanno verso la maglia grigiorossa.
La riscossa e l’assalto a categorie più consone al blasone nasce dalla voglia di ritornare al passato, a quelle foto in bianco e nero che narrano i primi anni di storia del cavallino, quando si era calciatori per amore della città, della maglia.
Nell’anno della rinascita, racconta l’ex presidente Amato “Abbiamo scelto calciatori giovani e soprattutto angresi perche’ guardiamo al futuro. Il progetto deve essere duraturo e, passo dopo passo, faremo il possibile per riportare in alto in nome della nostra squadra del cuore. Tengo a precisare che nessun calciatore percepisce emolumenti e che oltre al contributo dei soci riusciamo a gestire le notevoli spese grazie ad alcuni amici sponsor ed al contributo dell’amministrazione comunale”.
Il progetto “ripar…ti amo” ha attecchito in un batti baleno, segno che la passione unisce soprattutto nelle difficoltà. Ora l’obiettivo e di creare una vera organizzazione sullo stile “Barcellona”, perchè nel calcio e soprattutto nelle categorie inferiori nessuno vuole investire, per cui bisogna che si possa pensare ad unire le forze per far si che le grandi passioni diventino grandi emozioni.
Questo in corso è il secondo anno di vita della nuova società (le adesioni e i contributi sono aumentati), qualche nome è cambiato, ma il principio di contribuire tutti a far risalire la squadra nei campionati che contano non è cambiato. Questo è un esempio concreto di come si può fare calcio. Quest’anno hanno creato una sorta di collaborazione con una scuola calcio locale e creato un settore giovanile da dove poter attingere gli under per i prossimi campionati. La programmazione è il loro obiettivo, la vittoria del campionato e la risalita in D in pochi anni, il loro sogno.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).