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IL MALCOSTUME, LA PRESUNZIONE, SONO SOLO ALCUNI DEI DIFETTI DEL MONDO PALLONAIO

Abbiamo ricevuto una dettagliato “reclamo” su un articolo apparso ieri sul nostro sito. E da tempo che pensiamo che il mondo del calcio giovanile sia tutto da rivedere, che ci sia qualcosa che non funzioni, ma non solo dalla parte delle scuole calcio, degli addetti ai lavori, ma anche da parte dei genitori.
In questi anni la sensazione di esasperazione è veramente forte. Abbiamo visto di tutto. Genitori saltare sulla rete di recinzione per un gol fatto, fumogeni accesi, esultanze fuori misura, allenatori che gridano come ossessi contro i propri piccoli atleti… insomma malcostume!
La presunzione, quella cresce col tempo. Io sono più bravo di quello, la mia scuola calcio è migliore dell’altra e questa volontà di voler vincere a tutti i costi un misero torneo pur di dire: “avete visto, noi siamo pi bravi degli altri”. Ma fa niente se qualcuno fa giocare ragazzi pi grandi, fa niente, se qualche ragazzo gioca meno, fa niente se un bambino piange. L’importante è il risultato!
Per non parlare della gelosia tra genitori. Il tuo è più bravo… allora fanno di tutto per non farlo giocare, si lamentano, minacciano una mancata iscrizione nella prossima stagione ed allora il bravo allenatore deve fare quello che vuole la mamma altrimenti rischia di restare senza squadra.
Qualcosa non va… ma questo lo gridiamo ad alta voce, da sempre, purtroppo, caro lettore, anche noi siamo e possiamo essere vittime di questo malessere, soprattutto perché non sempre, come lei dice, siamo sui campi di calcio a vedere le partite… sarebbe impossibile.
Ma nella sua vibrata lettera di protesta, che pubblichiamo interamente, raccogliamo degli elementi interessanti che fanno capire com’è triste questo mondo “pallonaro”. Ma le possiamo dire che più avanti, al momento è ancora peggio! I bambini vengono calpestati senza pietà, senza rispetto della loro età, ma diventano un nulla il giorno dopo un trionfo! Questo è quanto, questo il nostro pensiero e ci spiace per quello che è successo, ma sappiate, che noi siamo dalla parte dello sport e non della manipolazione dello stesso.
Un saluto affettuoso e un ringraziamento per averci dato la possibilità di gridare anche noi No, basta!

“Caro giornalista Ho seguito in primis il torneo Senza nulla togliere a Francesco al quale auguro un futuro roseo e fiammante sia calcisticamente che professionalmente parlando Mi soffermo su una frase aneddoto del tuo articolo dove si ricorda ai ragazzi atleti che il calcio !!! è’ solo un gioco Bene Bene Riferisco che in un torneo anche parrocchiale che sia senza nulla togliere ai parroci le regole vanno scritte entro il fischio d’inizio E non il giorno prima della finale !!! Due ragazzi si contendono un premio simbolico ma che vista l’età è vista le aspirazioni!!! per loro vale tanto molto o niente Durante l’intero torneo si davano battaglia 2 gol su 2 gol giù un sorpasso una sosta Bello entusiasmante ed anche affascinante se vogliamo Ma arriva il genere adulto e decide il giorno prima della finale che I gol segnati in finale non vanno ad incrementare il risultato per la vittoria personale Quindi il vincitore prima della fine del torneo già c’è Chi ama questo sport questo divertimento non può accettare tale malcostume Si gioca la finale dove per fortuna caro Giornalista a giocarla sono dei bambini e lo sconfitto pur sapendolo in partenza continua a divertirsi a giocare Pur sapendo di aver segnato alla fine dei giochi più gol di tutti 28 gol rispetto ai 26 Sconfitto??? Ma com’è???non ti preoccupare queste sono le regole del calcio e delle nostre scuole calcio Non hai visto ancora niente Dove tu stai in panchina perché deve giocare il figlio dell’amico del mister Il nipote del …:: amico e personaggio caro alla scuola calcio Quindi continua a divertiti per te Il resto non conta Caro giornalista volevo consigliarti di accertarti personalmente degli eventi prima di posare un calamaio intinto d’inchiostro su carta Solo per aver sentito dire telefonicamente da un pseudo addetto ai lavori di una scuola profit-profit Caro giornalista tu che nasci per rendere edotti e informati chi ti legge Almeno ai ragazzi cerca di spiegare cos’è il calcio è come dovrebbe essere Non pubblicità progresso Si faceva negli anni 90 L’esempio l’ha dato lo sconfitto che pur sapendo di aver perso si è divertito vincendo Personalmente A 12 anni non è poco Caro giornalista”

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