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Marta Lombardi: la spada della roccia

Marta Lombardi è una giovane spadista, classe 2001, con un grande amore per la scherma.
Inizia questa attività sportiva a 10 anni e ne viene subito rapita, tanto da allenarsi quattro volte la settimana nell’accademia della sua città natale, Ferrara. La stima per il suo maestro Federico Meriggi la porta a seguire ogni sua proposta agonistica, da quelle di carattere federale, a quei trofei amichevoli organizzati nelle varie sale della regione. I risultati non tardano ad arrivare, tanto da scalare rapidamente il ranking nazionale di categoria.

foto di Isabella Gandolfi

Dopo quattro anni di preparazione, il rapporto che lega Marta al suo Maestro/Mentore è forte a tal punto da volerlo seguire a Pavia, nella città in cui Meriggi fa ritorno: essendo di origini pavesi, per lui è un rientro a casa, ma per Marta è un cambiamento abissale, profondo.
Sostenuta dai genitori, naturalmente: Marta ha solo 14 anni, ma è capace di assumersi impegni gravosi, con le relative responsabilità, e la sua famiglia crede giustamente in lei.
Così mamma Erica lascia il proprio lavoro e ne cerca uno simile nella nuova città, trovano in affitto un appartamentino che sia almeno comodo per andare a scuola autonomamente; Marta si iscrive al liceo scientifico cittadino, ed insieme a mamma lascia l’altra metà della famiglia (papà e fratello) a Ferrara.

foto di Isabella Gandolfi

La scherma è uno sport costoso: si paga l’iscrizione all’accademia in cui ti iscrivi, l’adesione ad ogni gara ed il relativo trasferimento in loco (vi sono gare interregionali, nazionali ed internazionali), ma soprattutto si paga l’attrezzatura, sulla quale non si può certo lesinare perché ne va della sicurezza dell’atleta. E la famiglia di Marta è una normale famiglia di onesti lavoratori dipendenti, che a fine mese fa oculate scelte, in base alle proprie priorità, per il bene dei figli.
Erica non si lamenta: “è un sacrificio che faccio volentieri, per dare a mia figlia la possibilità di seguire il suo sogno. Il fatto che qui non abbia nessuno, aiuta a non distogliermi dall’obiettivo. Così, anziché uscire con le amiche, se Marta non ha bisogno di me, faccio qualche ora in più di straordinario”.
Più che un sogno, questo per Marta ha le caratteristiche di un vero progetto: a Pavia si allena tutti i giorni, tra preparazione atletica e tiri in sala (sempre coi libri appresso, per sfruttare i tempi morti e studiare), rientra a casa a sera inoltrata, cena verso le 22 e la mattina c’è la scuola. Inutile precisare che non le rimane molto spazio per la vita sociale, giusto qualche rara uscita al sabato, se non ci sono gare. Marta non supplisce a questa carenza con i social, ha a malapena un profilo Instagram fermo a dicembre 2015, probabilmente perché la scherma le riempie ogni spazio temporale e la appaga a sufficienza.

foto di Augusto Bizzi

Ma ecco che, passo dopo passo, con tanta dedizione, i risultati arrivano: è appena tornata dagli Europei di Sochi, con un ottimo 9° posto nell’Individuale Cadetti. Tutto ciò è meritato, dolce e agguerrita Marta, ed altro ancora ti serberà il futuro, perché tanto lavoro, unito a simile costanza e abnegazione, possono solo portare buoni risultati.
Sentiremo ancora parlare di te, giovane spadista, 16 anni e mezzo, e del tuo amore per la disciplina della scherma, che ti ha portata a fare passi da gigante, senza trucchi, favoritismi o colpi di fortuna, ma solo attraverso grandi sacrifici e superando sfide che i più sanno a malapena immaginare.

isabellagandolfipics@gmail.com

Donna, moglie, mamma, fotografa (non sempre in quest'ordine). Maturità scientifica e laurea in filosofia (con tesi in bioetica). Ama incuriosirsi, imparare, conoscere. Ama ciò che fa.