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PACO SEIRULO, PREPARATORE DEL BARCELLONA DI GUARDIOLA E DELLA SPAGNA, DICE LA SUA SULLA PREPARAZIONE E SUL RISCALDAMENTO

Paco Seirulo, in una intervista dal titolo “la preparazione fisica non esiste” spiega le sue idee sull’argomento: “Sono, per me, tre questioni chiave. La preparazione estiva è la più importante. Credo che sia impossibile, che in un mese di lavoro si possa dare energie per mezza stagione. E’ Impossibile. E preparatori devono capire che si è data troppa importanza alla preparazione estiva. Fare doppio allenamenti e tripla per due settimane non è un bene per i giocatori. Tutto questo porta gli atleti a un super lavoro che procura solo stanchezza e che pagheranno nelle prime 5 partite. Per me la cosa giusta è quello di preparare solo la prima partita. Esclusivamente. E poi la seconda e così via. Non si può fare una preparazione di due settimane senza pallone è dannosa e non è utile”.
Ma, ormai anche in Italia in quasi tutte le sedute estive, almeno tra i professionisti, i ritiri estivi sono incentrati sul lavoro con la palla, o almeno una buona parte di essi.
Ma la novità assoluta, cosa che conferma anche il nostro amico Vito Laudani Galvagno è incentrata sul riscaldamento: “E fin quando le dico io queste cose la gente scuote la testa pensando siano scemate, adesso vediamo se dicono lo stesso di Seirulo, in più lui parla di calciatori professionisti e non di bambini o ragazzini, dunque figuriamoci, per me è una grande soddisfazione dato che io sono anni e anni che dico e faccio queste cose. Per quanto riguarda il riscaldamento siamo sulla stessa linea e ricordo che sta parlando di calciatori di massimo livello, dunque ripeto per bambini e ragazzini certi riscaldamenti sono inutili se non dannosi, insisto per me il riscaldamento deve essere più mentale che fisico e Paco Seirulo, in parte, mi da ragione”.
Infatti, ecco cosa dice Seirulo sull’argomento: “Ho discusso molto su questo tema ed ho anche provato molto, per noi il riscaldamento è solo un atto socio-affettivo, questo serve solo per metterti in contatto con i tuoi compagni e l’ambiente. E’ il principale obiettivo del riscaldamento perché se si gioca alla 10 di sera (in Spagna si gioca alle 22) si alzano alle sei per fare merenda e quando si alzano hanno dolori un po’ come tutti e per questo si ci muove un po’ in generale, poi prendi il pallone fai dei passaggi e sei già pronto per la partita. Ho visto mille volte dei calciatori entrare in sostituzione di un compagno senza fare riscaldamento e non è mai successo niente e giocano senza problemi”.
Ritorniamo al mondo dei bambini, che è l’argomento che più ci interessa e lo facciamo sempre con Galvagno che sull’argomento ci da delle indicazioni interessanti ed innovative, a nostro avviso: “A mio avviso il riscaldamento serve per ambientarsi e deve essere un lavoro più mentale che fisico. Ai ragazzi, come da sempre io sostengo, a livello fisiologico non serve ma bisogna lavorare sull’attenzione e quindi proporre esercizi che portano attenzione, concentrazione e non corsa che, alla fine, serve solo a stancare i ragazzi. Ad esempio, se io ho la possibilità di avere un campo da basket il mio riscaldamento è una partita a basket con l’obbligo dei tiri da tre. Se non ho un campo da basket faccio più test percettivi e sull’attenzione”
Insomma, di questo siamo sempre più convinti che il mondo del calcio sia in continua evoluzione e che queste idee sono interessanti per prendere spunti e migliorare la nostra conoscenza ed esperienza.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).