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PRESENTAZIONE DI SANNINO: “Mi piace il rischio!”

Presentazione in grande stile per il neo allenatore della Salernitana. Un uomo, ed un professionista, con le idee chiare e con una grande capacità dialettica emersa immediatamente nella conferenza stampa di presentazione al cospetto di numerose testate giornalistiche. Il tecinco reduce da alcune stagioni non esaltanti ha iniziato parlando senza mezzi termini: “Mi piace il rischio sono convinto che sia meglio un giorno da leone che cento anni da pecora. Sono stato in stadi importanti ma il calore di questo stadio è sempre stato il mio sogno. Pensavo che la panchina della Salernitana fosse occupata ma sono stato sempre fatalista e ora mi trovo su una panchina che ho sempre sognato”. In platea il suo manager, confidenzialmente, ha confermato che il mister da circa quattro mesi sentiva che sarebbe stato il nuovo tecnico granata. Ora diamo spazio al batti e ribatti stampa-tecnico
D: Come pensa di giocare con questa squadra?
R: i numeri lasciano il tempo che trovano. Conta lo sviluppo del gioco e la qualità degli uomini in campo. Sono nato col 4-4-2 ma col tempo ho fatto altro. Per fare un campionato di un certo livello è importante che la squadra sia camaleontica. Difesa a 4 ma non escludo opzione a 3.
D: alziamo asticella, puntiamo ai play-off, è spaventato dall’obiettivo?
R: il presidente stimola a fare il meglio possibile. Non mi piace fare proclami. Mi piace lavorare giorno per giorno. Il calcio è lo sport più bello del mondo, ma decide tutto il prato verde. Iniziamo a lavorare poi vediamo pian piano cosa riusciamo a fare.
D: programmi societari, questa esperienza dopo qualche stagione non esaltante. Salerno arriva al momento giusto per lei?
R: bisogna guardare al presente sperando che ci porti ad un futuro migliore. Ringrazio la società per la straordinaria opportunità offerta.
D: se riguardiamo la sua storia appare evidente abbia ottenuto successi al nord e non al sud. Quasi un tabù da sfatare.
R: se veramente si vuole valutare seriamente il lavoro qualcosa di buono l’ho fatto pure al sud. Mi sento uomo del sud cresciuto al nord per esigenze familiari. Per me fare qualcosa di importante al sud ha un valore maggiore.
D: la sua idea di gioco. Lista della spesa.
R: sono partito quasi da integralista del 4-4-2 poi con l’esperienza, ti trovi in situazioni variegate e tocca cambiare alla ricerca di una duttilità che arricchisce. I giocatori hanno chiaramente caratteristiche diverse ma un centrocampista deve, per esempio, saper fare un pochino tutto. L’idea passa attraverso le conoscenze che si riescono a dare ai giocatori. La duttilità è un aspetto fondamentale. Il mercato troppo lungo non fa il bene del calcio, i calciatori sono distratti perché puntano a migliorare la loro condizione contrattuale o magari la loro sistemazione, a volte è meglio aspettare cercando di cogliere l’occasione giusta che prima o poi si concretizza. Il ritiro è importante per conoscersi quindi se possibile sarebbe meglio avere tanti giocatori già presenti in ritiro.
D: sarà più difficile il suo ruolo o quello di Inzaghi alla Lazio?
R: un caloroso in bocca al lupo a lui. Sicuramente tanti dubbi ci accompagnano, il mio compito è capire che in questa piazza si può diventare importanti. Una grande passione ti avvolge ma può diventare anche un problema se gestita male.
D: Rosina può condizionare il gioco di squadra?
R: Rosina può giocare in tanti modi, esterno, trequartista, a dx o a sx. Conta tirare fuori il meglio da ogni giocatore.
D: ricomincia dalla B, cosa le ha chiesto la società?
R: mister vai a Salerno, lavora sodo e fai il meglio possibile.
D: da cosa poter ripartire? Cosa c’è da salvare della squadra del vecchio campionato?
R: la Salernitana ha perso gare che non doveva perdere, sfortunata in molti casi. Non mi piace parlare dei singoli. Conta parlare di squadra che dovrebbe onorare la maglia e avere il carattere dell’allenatore.
D: ha un gruppo a disposizione, che giudizio ha degli uomini disponibili? La squadra lo soddisfa?
R: squadra da completare, nel ritiro valuteremo il da farsi. Siamo coperti in tutti i ruoli ma è ovvio che va completata per fare il campionato che speriamo. Difesa con tanti giocatori, in mezzo manca qualcosa sugli esterni e tocca fare qualcosa anche in avanti dove abbiamo due grandi giocatori invidiati da tutta la categoria.
D: obiettivi con questa rosa?
R: partiamo e vediamo il da farsi. Lo scorso anno il Crotone ha vinto il campionato ma era partito per la salvezza.
D: piazza da serie A, i tifosi non vogliono soffrire. Quale messaggio per loro?
R: complimenti e ringraziamenti a loro per la dedizione alla causa e per aver sempre sostenuto la squadra. Siamo in debito con loro per quanto non si è fatto lo scorso anno. Non sono un mago. Posso solo rispondere col lavoro.

D: Come imposterà il lavoro, partenza veloce o preparazione a lungo termine?
R: non avrebbe nessun senso partire a tutta in un campionato duro e lungo come quello di serie B. Ritiro imperniato su una buona dose di preparazione fisica.
D: una delle criticità della scorsa stagione l’alternanza in porta. Terracciano sarà titolare?
R: Terracciano con me ha giocato poco in passato l’anno scorso ha fatto bene e credo possa dimostrare di essere titolare.
D: atteggiamento attendista sul mercato. Questo può essere deleterio nella costruzione del gruppo?
R: sarebbe bello avere tutto il gruppo già pronto. Ma nessun club ha già tutto definito. Per raggiungere gli obiettivi bisogna sapersi muovere. Mi confronto col ds sui nomi ma sarà lui a fare il possibile.
D: può raggiungere dei record a Salerno?
R: noi cercheremo di fare il meglio. Nel ritiro proveremo insieme ai miei collaboratori ad inculcare un’idea di calcio. Cosa possiamo fare lo vedremo strada facendo.
D: che idea dello scorso campionato si è fatto?
R: innanzitutto in bocca al lupo e un caro saluto all’amico Menichini. Una squadra per poter dire la sua in un campionato deve evitare di prendere goal. È evidente che per raggiungere qualsiasi obiettivo l’importante è prendere meno goal possibili. La fase difensiva si fa in 10. La fase d’attacco si fa ugualmente in 10.
D: si sente una seconda scelta vista la vicenda Inzaghi?
R: non mi sento un ripiego ma una persona fortunata che vuole fare il meglio possibile per una città e una tifoseria straordinaria.
D: quali sono i principi del suo calcio?
R: dipende da cosa saremo costretti ad affrontare e da come uscirà la squadra dal mercato.
D: può essere un punto di partenza per lei la Salernitana?
R: l’idea è sempre quella di fare sfracelli, però a quasi 60 anni subentra anche la saggezza. Noi allenatori siamo legati ai risultati. È il campo quello che decide. Ci deve essere la voglia di tutti di voler costruire, anche la vostra voglia di cronisti che raccontate calcio. Mettiamoci il noi e non l’io. Sarà un anno in cui tutti insieme potremo fare qualcosa di importante.

Nulla da aggiungere Salerno scoprirà un bel personaggio, speriamo sia accompagnato dalla buona sorte e dai risultati; ci sarà da divertirsi.

Angelo Ferraro

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"il carattere di un uomo è il suo destino!"