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Rischia di morire, l’allenatore avversario gli salva la vita. Una storia a lieto fine

Una storia che, per fortuna, si è conclusa a lieto fine. Protagonisti un giocatore del San Pierino-Botteghe (terza categoria empolese), Filippo Bellacci, che ha rischiato di morire per un choc anafilattico, e David Tamburini, allenatore della squadra avversaria Giovani Fucecchio 2000. Il tutto è successo prima dell’inizio della partita, tra l’altro una stracittadina per il piccolo centro alle porte di Empoli. Ci racconta tutti i particolari lo stesso Tamburini, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione:”Tutto si è svolto in pochissimo tempo. Le due squadre erano in campo per il consueto riscaldamento. La mia squadra è rientrata negli spogliatoi un pò prima dell’altra squadra, per il previsto riconoscimento da parte dell’arbitro. Mentre eravamo in attesa dell’arbitro, un nostro dirigente ci informa che la chiama era stata rinviata perchè c’era un giocatore che stava male. Quindi siamo usciti tutti dagli spogliatoi per verificare cosa stesse succedendo. Abbiamo visto questo ragazzo che, come ci ha riferito lui, era stato punto da un insetto. Non era messo bene, nel senso che era tutto rosso. Mi sono avvicinato per capire meglio, anche perchè chi gli era vicino non faceva nulla per prestargli soccorso o almeno capire quale fosse il problema. Allora mi sono avvicinato e il ragazzo mi ha confermato di aver sentito la puntura di un insetto. Ho cercato di tranquillizzarlo. Poi gli metto l’avanbraccio sotto la testa per farlo rilassare. Gli faccio qualche domanda per capire se era lucido. Ad un certo punto il ragazzo mi ha stretto una mano e, con una voce molto soffocata, mi ha detto:”Mister, non respiro più”. A quel punto Mister Tamburini inizia a preoccuparsi ma anche ad arrabbiarsi:”Stavo aspettando il cortisone che avevo chiesto e per questo mi stavo urtando. Ho fatto chiamare il 118, che era stato già allertato, al quale ho dovuto spiegare che il quadro clinico stava peggiorando. Quindi telefonicamente mi dicono di mettere del ghiaccio sia sulla parte punta dall’insetto, per allentare il veleno nel sangue, sia alla gola per dare un senso di freschezza e favorire il respiro. Quando mi ha detto che non respirava più, gli ho aperto la bocca e gli ho tirato fuori la lingua per dargli un pò di aria”. Nel frattempo arriva il cortisone e il tecnico gli somministra una prima compressa sotto la lingua. “Però non sortisce gli effetti sperati. Per cui, sempre dietro istruzioni che mi venivano date telefonicamente dal 118, gli ho somministrato una seconda compressa. Al che il ragazzo mi riferisce che respirava un pò meglio. Ma anche dopo questo leggero miglioramento il medico del 118 con cui era al telefono mi dice di somministrare una terza compressa”. Nel frattempo si sentono le sirene dell’ambulanza e finalmente l’arrivo al campo. “Mentre si avvicinano i soccorritori volontari, il medico del 118 mi dice di somministrargli ancora una quarta compressa. Quando è arrivato il dottore, ho riferito tutto quello che ho fatto. Gli hanno fatto una puntura di adrenalina e una soluzione fisiologica in vena con cortisone”. Dopo l’assistenza prestata al ragazzo, mister Tamburini rientra negli spogliatoi, quasi scusandosi per il suo ritardo. “L’arbitro non si era accorto di quello che era successo. Poi abbiamo fatto la chiama pre-partita e, quando siamo usciti, il ragazzo era ancora li e vedevo che tremava come una foglia. Gli faccio una battuta “Allora ti aspetto in campo”, e lui mi fa “No, Mister, oggi proprio no”. Finalmente l’ambulanza parte in direzione ospedale di Empoli e la partita, seppur in ritardo, inizia. La partita sul campo è terminata con il risultato di 4 a 1 in favore della squadra di Mister Tamburini, ma la vittoria più bella, siamo sicuri, è stata quella di aver salvato la vita al ragazzo. Infatti in serata è stato lo stesso Bellacci a contattare il Mister. “Mi ha fatto piacere sentire la sua voce, si capiva che si era ripreso bene. E poi mi ha detto:”Mister, mi hai salvato la vita, se non c’eri tu sarei morto!”. Qualche giorno dopo l’incontro con il ragazzo e i suoi genitori:”Tramite un giornale locale ci siamo incontrati. C’erano anche i suoi genitori, che hanno voluto ringraziarmi. Eravamo tutti davvero commossi, un incontro emozionante. Per fortuna tutto è andato per il meglio e a lieto fine”.

Fonte foto Internet

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