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#SalBen: Con gli occhi della strega

Allo stadio “Arechi”arriva la prima sconfitta in serie cadetta per il Benevento dopo 25 risultati utili consecutivi. Duemila i tifosi sanniti, giunti in massa da Benevento per sostenere i loro beniamini cantando fino ed oltre il 90′. Da sottolineare la grande sportività e il rispetto reciproco fra la due tifoserie, segno che il calcio giocato e la fede sportiva verso un’altra squadra possono coesistere anche quando vi è rivalità calcistica.

La Salernitana torna al successo nel migliore dei modi con una prestazione gagliarda, tre punti preziosissimi per i granata che prendono una boccata d’ossigeno e salgono a quota 9 in classifica.

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Ingresso in campo delle squadre

Il primo tempo infatti è tutto di stampo granata con gli uomini di Sannino che attaccano sopratutto sul versante sinistro con il tandem Zito – Vitale che creando non pochi problemi alla retroguardia sannita con le loro progressioni. La Salernitana rifila un micidiale uno-due al 31′ prima e al 41′ poi rispettivamente con Della Rocca e Luiz Felipe aiutati da due svarioni difensivi.  Il Benevento è apparso slegato e con poche idee, sopratutto a centrocampo. Ciciretti e Ceravolo non pervenuti nel primo tempo, probabilmente anche a causa di un assetto tattico non molto idoneo alle loro caratteristiche, le uniche occasioni create sono state solo con lanci lunghi o giocate individuali. La strega ritrova la consapevolezza della propria forza solo nella ripresa grazie anche alla spinta in più di Ciciretti e di Cissè, entrato al posto di Jakimovski a dare maggior sostegno a Ceravolo, apparso troppo isolato in avanti. Al 87′ sugli sviluppi di un corner il Benevento accorcia le distanze con capitan Lucioni che insacca di testa la palla alle spalle di un incolpevole Terracciano, ma è troppo tardi ormai, dopo 4′ di recupero l’arbrito decreta la fine della partita.

Una sconfitta meritata che lascia un po’ di amaro in bocca per quanto visto nel secondo tempo. Ci può stare, ma la strega dovrà continuare a lavorare come fatto fino a questo momento, a testa bassa e con molta umiltà.

Paolo Diglio

 

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