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Vignes, il più forte del vivaio va alla Lazio. L’ex mister Ciardiello: “Giusto così”

“Investiremo sempre di più nel settore giovanile, siamo certi che la crescita di ogni società di calcio passi per la valorizzazione del proprio vivaio. L’esordio in serie B di Gaeta e Novella deve essere soltanto un punto di partenza, siamo molto soddisfatti della crescita generale che c’è stata in questi anni e ringraziamo tutti gli allenatori che stanno lavorando per noi”. Parole e musica di Marco Mezzaroma e Angelo Fabiani che, al termine della scorsa stagione, hanno analizzato l’annata con moderata soddisfazione ponendo l’accento sulla crescita del settore giovanile che, contrariamente a quanto accaduto in passato, ha prodotto discreti risultati e permesso a qualche talento del nostro territorio di esordire con la maglia granata e in uno stadio prestigioso come l’Arechi. Proprio per queste premesse fa un certo effetto pensare che il prodotto forse più forte del vivaio sia stato ceduto, per lo più alla Lazio del presidente Claudio Lotito che, dopo la retrocessione, sta cercando di rinforzarsi con talenti provenienti da ogni parte d’Italia. Per qualcuno è il nuovo Verratti, altri hanno azzardato il paragone con un mostro sacro come Pirlo che la Salernitana giammai avrebbe dovuto lasciarsi scappare: stiamo parlando di Andrea Vignes, centrocampista classe 2002 che negli ultimi due anni ha rappresentato il fiore all’occhiello dei granatini facendo impazzire avversari e addetti ai lavori per la sua facilità di calcio e per una visione di gioco fuori dal comune e che è dote rara anche tra i “colleghi” più grandi. “Siamo una succursale della Lazio, ora ci portano via anche i ragazzini. Così non si va da nessuna parte, questa operazione di mercato mi ha deluso e fa capire che Lotito pensa esclusivamente ai biancocelesti” lo sfogo di alcuni tifosi sul web, tutto mentre il sito ufficiale della Lazio confermava il tesseramento postando la foto di un Vignes quanto mai sorridente e soddisfatto. Di parere diverso è l’allenatore Marco Ciardiello, tecnico che lo ha scoperto e guidato per 5 anni alla Polisportiva Nikè e che lo conosce forse più di ogni altro. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione:

Partiamo da lontano. Da quanto tempo conosce Vignes e quanti meriti si attribuisce per questo passo così importante?

“L’ho avuto a disposizione per 5 anni, è partito dai Pulcini ed è cresciuto esponenzialmente dimostrando sin da subito di avere le qualità necessarie per emergere e fare la differenza. Anzitutto stiamo parlando di un ragazzo molto serio: si allena bene, ha la mentalità giusta, è una persona semplice e con me ha un ottimo rapporto di stima e collaborazione. Non a caso una società attenta come la Salernitana decise di tesserarlo due anni fa cucendogli addosso una maglia da titolare. Quanto ai meriti, credo che vadano condivisi con la proprietà e tutto lo staff: nel nostro piccolo cerchiamo di rappresentare per questi giovani un punto di riferimento e di accompagnarli con attenzione nel loro percorso di crescita”.

Qualcuno lo paragona già a Pirlo e Verratti…

“I paragoni non mi piacciono. Un conto è dire che è un ottimo giocatore e che in prospettiva può dare grosse soddisfazioni, un conto è accostarlo già a campioni del calcio internazionale. Conosco bene anche Verratti, prese parte al torneo Internazionale di Pescara e forse fisicamente è anche meno forte di Andrea. Ribadisco quanto detto: è un talento, tira bene anche da 30 metri, ha una visione di gioco fuori dalla norma, in campo dà sempre il massimo senza lesinare sforzi ed energie. A Salerno ha fatto benissimo, ora spero si ripeta in questa nuova avventura restando sè stesso e ricordandosi che la qualità da sola non basta se non abbinata ad una vita sana e professionale”

Quanto è importante per un potenziale campione del futuro avere alle spalle una famiglia che sappia seguirlo con intelligenza e senza mettergli pressioni addosso?

“E’ fondamentale. Ho avuto la fortuna di instaurare con lui e con i suoi familiari un bellissimo rapporto, qualche volta siamo andati in vacanza assieme e ho capito subito che sono persone serie. Per tutti quanti loro il passaggio alla Lazio sarà un bel banco di prova: per la prima volta Andrea starà lontano dalla mamma e dal papà, anche i genitori soffriranno emotivamente per la distanza del figlio e questo, paradossalmente, potrebbe unirli ancora di più. Sono certo che sapranno seguirlo, incoraggiarlo e sostenerlo anche se vivrà a Roma”.

I tifosi della Salernitana sono piuttosto infastiditi per il suo trasferimento alla Lazio di Lotito e tornano sul famoso tema della “succursale biancoceleste”. Lei da che parte sta?

“Secondo me è giusto così. Il suo percorso di crescita deve proseguire in modo naturale: prima la Polisportiva Nikè, poi la Salernitana, ora la Lazio che è una realtà di un certo livello e che gli permetterà di confrontarsi con calciatori decisamente più forti e che potranno insegnare tante cose. I tifosi della Salernitana sicuramente hanno capito che Vignes è un talento di grandissima prospettiva, ma questa della Lazio era un’occasione da cogliere al volo per tanti motivi. Che sia per lui un punto di partenza e non di arrivo: per arrivare tra i grandi c’è ancora tanta strada da fare, a Roma può formarsi umanamente e professionalmente anche grazie ad uno staff molto qualificato”

Si sente di dargli un consiglio?

“Ci conosciamo da tanti anni, sa bene quello che penso e di consigli gliene ho dati tanti. Sicuramente lo sentirò nei prossimi giorni per incoraggiarlo e auguragli il meglio. Mi sento di condividere con lui e con tutti una riflessione: fino ad oggi è stato il talento forse più forte del settore giovanile della Salernitana ed era un fiore all’occhiello del vivaio, ora andrà in un contesto di grande livello, si confronterà con calciatori di spessore e potrebbe anche capitare un periodo della stagione in cui l’allenatore preferirà farlo partire dalla panchina. Sarà lì che dovrà dimostrarsi pronto per il salto di qualità: un conto è far parte di un settore giovanile, un altro conto è arrivare tra i grandi. Il mondo del calcio è pieno di eterne promesse che non riescono ad esplodere in prima squadra, non tutti coronano il proprio sogno e Andrea dovrà essere bravo ad abbinare ambizione ed umiltà, senza trascurare una componente importante come lo studio. Ora inizia un percorso completamente diverso, si riparte da zero e bisogna dimostrare il proprio valore indossando una maglia prestigiosa. Aver fatto bene a Salerno senza dubbio lo aiuterà in una realtà importante e grande come Roma”.

Gaetano Ferraiuolo

sgsalerno1919@hotmail.it