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VITO LAUDANI GALVAGNO: “L’ESPERIENZA IN CONGO CON L’UJANA E’ STATA MERAVIGLIOSA. AL PROSSIMO TORNEO DI VIAREGGIO FARANNO ANCORA MEGLIO”

Questa è la storia di un’amore a prima vista tra un uomo e un gruppo di ragazzi che voleva imparare a giocare a calcio e nello stesso tempo non volevano mettere da parte il loro spirito: il sorriso e la felicità.
Questa è la storia di un allenatore italiano che va all’estero per insegnare calcio e per portare nella valigia, al ritorno, un bagagli di esperienze di vita inimitabili. Parliamo di Vito Laudani Galvagno e di un giorno come un altro di qualche anno fa quando Mario e Alain (Manager e Presidente di Ujana) gli parlarono del progetto: “Rimasi subito affascinato e non solo perchè Ujana è nella Repubblica Democratica del Congo, ma perchè il primo pensiero non era quello calcistico, ma umano”.
Questo è quello che passa per la mente a mister Laudani Galvagno durante l’incontro con l’Ujana.
Alain è il fondatore di questa società nata 15 anni fa a Kinshasa capitale Congolese, dal nulla e da solo ha creato una realtà che in Congo è diventata un modello da seguire, il marchio Ujana ormai rappresenta il meglio di questa Nazione, martoriata da guerre civili e dalla povertà.
E’ in questo contesto che Vito deve operare, ma tiene a precisare: “Ujana non è solo una realtà calcistica importante, ma è una speranza per il futuro dei giovani e della nazione tutta. Ujana è cresciuta tantissimo grazie all’apporto di Mario e con le sue idee di Marketing ha reso il marchio Ujana un fiore all’occhiello del Congo”. La mia avventura in Ujana è stata qualcosa di meraviglioso ho vissuto più di due mesi a kinshasa per preparare la squadra per il torneo di “Viareggio” torneo che vede impegnati i migliori talenti del panorama giovanile mondiale”.
Vito Laudani Galvagno ha trascorso 70 giorni con la squadra che gli fu affidata e, per lui, “sono stati uno più bello dell’altro. Giorni indimenticabili e vissuti più intensamente possibili”.
Poi arriva il giorno della verità, quello che poi ti fa tirare le somme: “Quando venne il giorno della partenza per Viareggio, ero veramente triste, era come se già sapessi che non sarei mai più tornato. La gente li è dolce e fiera, mi hanno trattato come se fossi uno di loro, ho conosciuto tantissime persone e tutti avevano questa dolcezza e questo atteggiamento di grande rispetto nei miei confronti. I ragazzi che ho allenato sono educati e professionali, rispettosi e umili e come tutti i ragazzi del mondo sognano. Per loro Viareggio è stato un sogno. Viareggio anche per me è stato un sogno. Abbiamo dimostrato, come i sogni, con la forza di un pensiero positivo, si possano realizzare”.
Ma il sogno si è quasi materializzato: “A mio avviso siamo andati oltre, abbiamo dimostrato che in poco tempo si può mostrare un calcio positivo e propositivo e di giocare alla pari con formazioni blasonate e, forse, anche meglio come contro Cagliari e Ascoli, niente è impossibile con la forza di un gruppo unito e con un pensiero positivo, solo la stanchezza ci ha fermati, ma non ho niente da rimproverare a nessuno, abbiamo vissuto un sogno bellissimo e questo fa di noi, che l’abbiamo vissuto, dei privilegiati”.
Adesso Ujana ritornerà a Viareggio e Vito Laudani Galvagno è sicuro che: “farà ancora meglio, io non sono più con loro fisicamente, ma con il cuore sono sempre in Congo e con quei ragazzi fantastici. Vorrei chiudere salutando in modo speciale Mario e Alain, il merito di tutto ciò è loro e a loro sarò sempre riconoscente, stanno facendo qualcosa di speciale, in un paese difficile, ma questo non fa altro, che aumentarne il valore, soprattutto sotto l’aspetto umano”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).