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Angela Altobelli: “Voglio vincere con la Nazionale come zio ‘Spillo’ “

E forse, se segnerò, dall’altoparlante sentirò e sono 3 e sono 3 Altobelli e sono 3”. E’ Angela Altobelli che sogna di poter vestire la maglia azzurra dell’Italia di beach soccer e poter vincere la finale segnando un gol come fece suo zio “Spillo” Altobelli durante la finale di Coppa del Mondo in Spagna del 1982.

AL MOMENTO E’ SOLO UN SOGNO

La Nazionale di beach, in versione femminile, è ancora lontana dal formarsi ma, ogni giocatrice, non smette mai di sperare.

“PAPA’ MI HA CRESCIUTA COME SE FOSSI UN BAMBINO”

“Sono figlia di un ex calciatore e allenatore. Mio padre, Alberto, avrebbe voluto un figlio maschio (che arriverà poi – ndr) e quindi decide di crescermi ed educarmi proprio come un bambino. Tutto questo non andava molto giù a mia madre, Delia. Avevo qualche problema di salute e cercava, il più possibile, di tenermi stretta a lei.

L’ANIMO RIBELLE DI ANGELA

“Mamma si rese, ben presto, conto del mio animo ribelle, per cui pian piano abbandonò ogni resistenza. Nasco nel 1985 subito dopo la vittoria del Mondiale e ogni volta che scendevo giù in cortile per giocare immaginavo di segnare e di sentire il boato dell’11 luglio al Bernabeu e nella mia testa si ripetevano le parole di Martellini “e sono tre, e sono tre, Altobelli, terzo gol di Altobelli”. Facevo una corsa di gioia e poi ricominciavo!

VOLLI FORTISSIMAMENTE VOLLI!

” Ho da subito buoni risultati. Il mio unico desiderio è giocare a calcio. Abitare in un paesino non aiutava ma, nella testa, continuavo ad avere solo il pallone!
Tutto diventa realtà quando, presa la patente, inizio il mio cammino nel mondo de calcio giocato! La mia prima squadra fu la Sa.Ma.Gor, squadra allenata da Francesco Chiappini. Mi sembrava un sogno. Una squadra vera, una divisa.

LA LAZIO DI LOTITO

“Dopo aver girato alcune squadre approdo alla Lazio Women di Lotito! La Lazio è la squadra del cuore di mio nonno, di mio padre e di mio fratello. A casa tutti siamo laziali! Da qui che il mio percorso da calciatore cambia, grazie agli allenamenti del mister Manuela Tesse che farà di me un calciatore con la testa invece che un calciatore coi piedi! Un periodo magico, la mia stagione migliore. Eravamo un gruppo fantastico, dentro e fuori del campo!

IL BEACH SOCCER

Le maggiori soddisfazioni le ho avute dal beach soccer. E’ uno sport che mi fa impazzire! Fatto d’estate, al caldo con il sole e la musica. Inizio a fare questo sport per divertimento poi, mi rendo conto, che mi piace sempre più. Con Lady Terracina vinciamo 4 scudetti e qui ho avuto l’onore di giocare con Elisa Bartoli, grande professionista, e una delle più forti nel beach Debora Naticchioni.
La gratificazione maggiore arriva ad Ottobre 2019, quando mister Mardente mi porta in Turchia per partecipare al Mondiale per club di beach con la squadra del Pavia del Presidente Vittorio Zadotti. Non eravamo tra le favorite, partecipavano le migliori squadre con atleti importanti. Loro in 12 noi solo in 7. Questo perché in Italia, una volta che sono iniziati i campionati, nessuno ti da il nullaosta. Il segreto di questa vittoria? Avevamo con noi le migliori brasiliane, ma non sempre si vince con i migliori. Ci vuole voglia, caparbietà e tenacia.
Eravamo tutti una cosa sola, noi giocatrici, il mister, i dirigenti Pietro e Valentina, Cinzia, la fotografa, la fisioterapista Martina. Un gruppo di folli che cantavano ad ogni vittoria “Freed from desire” e si abbracciavano, abbracciavano sempre!
Quando vinci un mondiale porterai per sempre le persone che hanno vissuto quest’esperienza con te: Saggion, Colodetti, Lele Villar, Lele Lopez, Pedrini, Borboza, Wippel che non sono diventate solo compagne di squadra ma sorelle!

 

 

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alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).