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Aspettando il Memorial Alberto Massa: intervista a Enzo Fusco

“Alberto per noi era uno zio acquisito, finivamo gli allenamenti e con lui ci divertivamo a praticare tante belle attività. La mattina quando non si andava a scuola, stavamo con lui e in sede facevamo gruppo giocando a calcetto tutti insieme. Era chiamato da tutti zio perchè fuori dal campo era in grado di fornire metodi educativi molto paterni”. Con queste parole, Enzo Fusco uno dei tanti allievi di Alberto Massa, ha descritto la personalità di “zio alberto”. “Ha cresciuto un grande gruppo – continua Enzo Fusco – era un educatore con i fiocchi e ci tirava anche uno schiaffetto correttivo quando marinavamo la scuola; cinque-sei ore al giorno erano condivise con lui”. Quando i suoi ragazzi ottenevano risultati importanti era il primo ad interessarsi: “Mi ha sempre chiamato nei momenti belli e in quelli brutti mi ha sostenuto. Quando ho debuttato in B mi ha chiamato cinque minuti prima di arrivare al campo e subito dopo la partita”. E sul ricordo più bello che porta di lui: “Mi piace ricordarlo come un leader carismatico, sapeva abbinare la giusta parola in dialetto quando necessario e coinvolgere tutto il gruppo in egual modo. Dal punto di vista formativo insieme al direttore Angelo Belmonte è stata la figura più importante della mia carriera, il ricordo più bello che porto dentro di Alberto è stata la sua voglia di convincermi a continuare quando pensavo di lasciare il calcio giocato. Mi ha trasmetto inoltre grande voglia di insegnare ai ragazzi che alleno soprattutto a divertirsi, ricetta fondamentale nel calcio per ottenere anche risultati importanti”. 

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