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Aspettando le Olimpiadi – Atene 1896, tra ciclismo e fair play

Iniziando oggi il conto alla rovescia (o countdown, per dirla alla britannico – americana) sono 202 i giorni che ci separano dall’inizio dei Giochi Olimpici di Tokyo, quelli che saranno i Giochi della XXXII Olimpiade, meglio noti come Tokyo 2020.

IN MARCIA, O DI CORSA – La storia dei Giochi Olimpici moderni è arcinota e in tanti, meglio di noi, l’hanno raccontata e magari la racconteranno. Come redazione de Il bello dello sport, abbiamo deciso di iniziare questa marcia (o maratona, fate vobis) di avvicinamento al 24 luglio 2020 – giorno di inaugurazione dei Giochi – dedicando un articolo a settimana a imprese sportive o aneddoti in linea con lo spirito del nostro sito. La nostra marcia inizia dalla prima edizione moderna dei Giochi Olimpici, Atene 1896.

ATENE 1896 – Fortemente voluti dal barone Pierre de Coubertin, i primi Giochi Olimpici della storia recente si tennero ad Atene, in Grecia, nel 1896, chiaro omaggio alle Olimpiadi dell’età classica. Non senza difficoltà economiche e organizzative, i Giochi andarono in scena dal 6 al 15 aprile. In quei giorni, tra le altre cose, vedeva la luce il primo numero de La Gazzetta dello Sport.

CICLISMO – All’epoca, in Italia, lo sport più seguito era il ciclismo: proprio La Gazzetta dello Sport fu il risultato della fusione, per così dire, tra Il Ciclista e La Tripletta. Inoltre, il primo numero del giornale rosa fu dedicato totalmente al pedale. E proprio da due storie di ciclismo vogliamo iniziare la nostra marcia (o maratona o, a questo punto, sgroppata, fate vobis) verso Tokyo 2020.

ARISTEIS KONSTANTIDINIS – Una doverosa premessa va fatta, a proposito di Atene 1896: le notizie relative alle competizioni non sono ovviamente precise in quanto all’epoca non vennero raccolte come sarebbe stato poi fatto successivamente. Gli stessi dati ufficiali in possesso degli enti ufficiali non sono esaustivi.

UNA VITTORIA SU QUATTRO – O SEI – RUOTE – Aristeis Konstantidinis fu un ciclista greco che prese parte ai Giochi Olimpici di Atene 1896, vincendo la gara di ciclismo su strada. Poche le notizie sulla sua vita: si sa, secondo alcune fonti, che fu tra i cofondatori dell’associazione ciclistica di Atene. Nella gara che lo vide vincitore Konstantidinis fu costretto a cambiare due volte la sua bicicletta: la prima si ruppe, la seconda – datagli da un altro corridore – rimase danneggiata in quanto lo stesso sarebbe andato a sbattere in un muro. Alla fine, il ciclista greco vinse la gara grazie a una bicicletta prestatagli da una persona del pubblico. Secondo altre versioni, le biciclette impiegate sarebbero state invece “solamente” due e non ci sarebbe stato il “prestito” da parte dello spettatore. In ogni caso, nonostante le disavventure, grazie a quattro – o sei – ruote, Aristeis Konstantidinis vinse la gara e regalò la medaglia d’argento e la corona d’ulivo alla Grecia: in quella edizione, infatti, al primo classificato non andava la medaglia d’oro.

FAIR PLAY SU PISTA – Più dettagliate sono invece le notizie relative a Léon Flameng, ciclista francese che si impose nella 100 km su pista e ottenendo il secondo posto nella 10 km e il terzo posto nella 2mila metri: tre piazzamenti (non parliamo ancora di medaglie) nella stessa edizione dei Giochi Olimpici.

Il francese (all’epoca 19enne) si rese protagonista di un gesto di fair play nei confronti di un atleta greco, Georgios Kolettis, proprio nella 100 km su pista. Il ciclista greco infatti, secondo quanto tramandato dalle fonti ufficiali, ebbe dei problemi meccanici alla sua bicicletta. Il francese scese quindi dal suo mezzo e attese che il collega ellenico fosse nuovamente in grado di gareggiare: solo allora riprese anche lui la sua corsa. Inoltre, fu protagonista di una caduta ma nonostante l’inconveniente riuscì a piazzarsi al primo posto.

IL MEDAGLIERE – Come sarebbe poi accaduto spesso nella storia delle Olimpiadi, furono gli Stati Uniti d’America ad aggiudicarsi il medagliere: gli americani infatti ottennero 11 primi posti (diremmo oggi, undici medaglie d’oro); secondo posto per la Grecia (1o primi posti), terzo posto per l’allora impero di Germania (6 primi posti). La nazione che ottenne il maggior numero di podi fu la Grecia, con 46 piazzamenti. La prima edizione dei Giochi venne archiviata dopo nove giorni di competizioni: la II Olimpiade si sarebbe tenuta, quattro anni dopo, a Parigi.

 

 

 

 

 

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