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Aspettando le Olimpiadi – Londra 1948, questa volta nessun aiuto

La diffusione globale (al secolo pandemia) del Corona virus (precisamente COVID-19) potrebbe portare a uno spostamento dei Giochi olimpici di Tokyo 2020, nonostante le dichiarazioni ufficiali che hanno confermato, sinora, che i giochi si terranno regolarmente (tra l’altro, la torcia olimpica è stata accesa. In questi giorni si è tuttavia ipotizzato uno spostamento in autunno (ma le televisioni non sarebbero concordi, in quanto ci sarebbe da coprire le competizioni sportive nazionali, a partire dai campionati di calcio), quindi uno spostamento al 2021 o addirittura al 2022. Tutte ovviamente ipotesi, con aggiornamenti della situazione ora per ora. Anche in questa sede, tuttavia, ribadiamo che gli eventi sportivi passano ovviamente in secondo piano rispetto all’emergenza sanitaria.

DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE – La XII e la XIII Olimpiade non si disputarono a causa della Seconda Guerra Mondiale, il barone Pierre de Coubertin era morto nel 1937 e il mondo, compreso quello sportivo, provava a ripartire. La scelta di Londra fu altamente simbolica: nel 1936 la Germania nazista, all’apice della sua magnificenza, aveva mostrato al mondo la sua organizzazione olimpica; nel 1948 la Gran Bretagna era il punto da cui ripartire per guardare con speranza al futuro. Ed è a Londra che si tenne la XIV Olimpiade, 40 anni dopo la prima volta nella capitale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

OK ITALIA – Come già accaduto in occasione di Anversa 1920, anche per Londra 1948 i Paesi che avevano dato il via al conflitto mondiale (in questo caso il secondo) non poterono partecipare. Solamente l’Italia ebbe disco verde in quanto, nel 1943, aveva effettuato il suo passaggio nella coalizione degli Alleati.

ANCORA LA MARATONA – Come in occasione di Londra 1908, abbiamo deciso di riproporre una storia relativa alla maratona, che nel 1948 stava per avere un risvolto simile.

QUESTA VOLTA NESSUN AIUTO – A poche centinaia di metri dal traguardo, ormai entrato nello stadio di Wembley, il belga Etienne Gailly si sentì male: resistette stoicamente ma venne superato dall’argentino Delfo Cabrera, che poi avrebbe vinto la medaglia d’oro. Gailly portò subito negli spettatori il ricordo dell’italiano Dorando Pietri, tuttavia l’epilogo fu diverso: Gailly venne superato anche dall’inglese Tom Richards e, con grane fatica, concluse la maratona al terzo posto. Nessun giudice di gara, ricordandosi quanto accaduto nel 1908, si mosse per aiutarlo prima che Gailly tagliasse il traguardo.

IL MEDAGLIERE – Il trionfo fu ancora una volta statunitense (38-27-19, per un totale di 84 medaglie); al secondo posto la Svezia (16-11-17, totale 44 medaglie), al terzo posto la Francia (10-16-13, totale 29 medaglie). L’Italia si piazzò al quinto posto, con 8 ori, 11 argenti e 8 bronzi, in totale 27 medaglie.

IN SCANDINAVIA – La penisola Scandinava ospitò i Giochi della XV Olimpiade: precisamente si tennero a Helsinki, capitale della Finlandia. Proprio in occasione delle Olimpiadi di Helsinki fece la sua prima apparizione olimpica un grande personaggio italiano. Ma questa è un’altra storia.

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