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Aspettando le Olimpiadi – Los Angeles 1932, un gesto da… Guinness

Il selvaggio West, la frontiera americana… il sogno di una vita migliore… l’epopea del West iniziò a finire, per così dire, con l’avvento del cavallo di ferro, così come fu soprannominato il treno. Erano ormai lontani i tempi dei vecchi pionieri che sulle prime carovane avevano iniziato a spingersi sempre più verso Ovest (le colonie britanniche si trovavano infatti a Est) e raggiungere quello che era una volta il far (lontano) West era ormai molto meno complicato grazie al treno.

LA FRONTIERA AMERICANA – Nel 1932, tuttavia, non per tutti fu semplice raggiungere Los Angeles, nell’estremo – per così dire – Ovest statunitense, sede dei Giochi della X Olimpiade: la crisi economica che aveva sconvolto il mondo nel 1929, contribuendo a gettare i semi dei tremendi totalitarismi del Novecento, aveva addirittura messo in discussione la celebrazione stessa dei Giochi.

Alla fine, non senza difficoltà, i Giochi si tennero e furono caratterizzati da considerevoli novità: tra queste, le numerose telecamere per il fotofinish ai traguardi delle gare e i primi cronometri elettrici per misurare i tempi degli atleti. Tuttavia, ci furono aspre polemiche per gli errori e le distrazioni nei quali incapparono i giudici di gara. Ed è proprio qui che troviamo il materiale per una storia di fair play da far echeggiare ad libitum.

UN GESTO DA… GUINNESS – Disciplina: scherma. Specialità: fioretto individuale femminile. In finale ci sono Ellen Preis (Austria) e Judy Guinness (nata in Irlanda) che gareggia in quota Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Secondo quanto riferito dalle cronache dell’epoca Judy Guinness venne decretata come vincitrice della medaglia d’oro ma la stessa, rivolgendosi ai giudici, riferì di due stoccate messe a segno dall’avversaria austriaca e non conteggiate dagli arbitri. I giudici di gara, così, assegnarono la vittoria a Ellen Preis e Judy Guinness vinse la medaglia d’argento. Il suo gesto, però, è passato alla storia come esempio di gioco pulito o fair play che dir si voglia. Del resto, con un cognome così…

IL MEDAGLIERE – Neanche a dirlo, al primo posto si classificarono gli Stati Uniti d’America (103 medaglie, 41-32-30), al secondo posto l’Italia, con 12 ori, 12 argenti e 12 bronzi (36 medaglie in totale), il miglior risultato della storia olimpica per la rappresentativa azzurra. Terzo posto per la Francia, con 10 ori, 5 argenti e 4 bronzi (19 medaglie in totale).

NEL 1936 – La crisi economica mondiale, l’avvento dei totalitarismi, il Novecento stava per entrare nella sua stagione più buia. Nel 1936 i Giochi Olimpici sarebbero tornati in Europa, precisamente a Berlino.

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