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Campioni di emozioni esclusi dal Mondiale: i ringraziamenti del Bello dello Sport

Quando la gratitudine viene negata all’evidenza.
Una storia di sport, come tante, che però lascia l’amaro in bocca e fa riflettere.
Il motivo è molto semplice.
Lo scorso anno Luca Zavatti e Gianni Sasso sono stati insigniti, in rappresentanza della Nazionale Amputati, durante la manifestazione organizzata dalla nostra Redazione, di un premio speciale per esserci contraddistinti durante la stagione sportiva.
Abbiamo conosciuto due persone solari che hanno trasmesso entusiasmo e passione e che hanno conquistato il pubblico e i cuori di chi li ha ascoltati. Durante l’intervento, nelle loro parole e nei loro occhi si leggeva la forza e il coraggio di mettersi in discussione anche dopo un trauma come l’amputazione. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere Arturo Mariani, autore, tra l’altro anche di due libri in cui racconta la sua storia e quelle di persone che hanno avuto un momento della loro vita che poteva essere la fine e, invece, è diventato un punto di rinascita, di cambiamento totale. Tutti avevano un sogno nel cassetto: ‘Giocare i Mondiali in Messico con la Nazionale Italiana Amputati’.


Quando poi ci abbiamo parlato  vis-à-vis una cosa ci è rimasta impressa: “Non ci conosce nessuno, questo premio sarà il nostro trampolino di lancio“. Predizione, voglia di crescere e di arrivare in alto. Il successo mediatico arriva in un attimo. La Nazionale Amputati è la Nazionale di calcio che giocherà i Mondiali, considerato anche il concomitante fallimento della Nazionale italiana allora allenata da Ventura. Il pass per la rassegna iridata messicana viene strappato negli stadi turchi durante gli Europei nell’ottobre del 2018, grazie ad un ottimo quinto posto. Il sogno si realizza, il loro entusiasmo arriva all’intera Nazione.
Due giorni fa, durante la conferenza stampa di presentazione della nazionale, tenutasi presso il presso il Centro di Preparazione Paralimpica di Roma, viene ufficializzata la rosa delle “stampelle azzurre”. Scorrendo la lista abbiamo la conferma di una notizia che era nell’aria: l’esclusione di Gianni Sasso, Luca Zavatti, di Arturo Mariani, oltre che di Emanuele Leone, uno dei fondatori di questa nazionale, e di Alessio Carozza, nel giro della nazionale da poco più di un anno.
Una reazione di sconforto segna i nostri volti. Erano per noi (ma lo sono ancora) l’immagine della Nazionale, coloro che si erano impegnati a promuoverla e a darle la giusta collocazione mediatica.
E proprio loro sono stati messi alla porta senza nemmeno un grazie?
Lo sconcerto raddoppia.
Il nostro pensiero?
Preferiamo non addentrarci nelle scelte tecniche, non è il nostro mestiere. A nostro avviso a questi ragazzi bisognava dare la possibilità di vivere il “sogno Mondiale”, per la passione e l’impegno che hanno profuso in questi anni, per il tempo della loro vita che hanno dedicato a far crescere il movimento calcistico degli amputati in Italia. Alcuni di essi, come Zavatti e Sasso, avrebbero potuto svolgere un ruolo dirigenziale o di semplici accompagnatori in questa spedizione messicana, per dare continuità al lavoro di “promotori dello sport e della Nazionale”.
Ora i loro compagni andranno ai mondiali, ma visto che nessuno lo ha fatto, ci sentiamo in dovere di farlo noi della redazione del “Bello dello Sport”. E allora: a loro, a Luca Zavatti, a Gianni Sasso, ad Arturo Mariani e ad Emanuele Leone diciamo “GRAZIE RAGAZZI”. Grazie per averci regalato emozioni uniche e la voglia di continuare a raccontare storie che fanno rabbrividire anche coloro che vivono al Polo Nord.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).