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Dal gol all’Arechi al suo esordio in B al trapianto di cuore: la storia di Alessandro Muoio

Il suo primo gol in B all’Arechi, con la maglia della Salernitana, poi, qualche anno dopo, il mondo addosso, paura e rinuncia al gioco del calcio per motivi di salute. Alessandro Muoio, era sbocciato alla corte della Primavera del Foggia allenato da Delio Rossi che lo volle a Salerno passando, poi, per la convocazione in Nazionale.
Alessandro ricorda ancora bene quell’unico gol con la maglia granata: “ho uno splendido ricordo del mio primo goal all’Arechi. Ero emozionatissimo prima di entrare in campo. Era il mio esordio in B. Poi con una cornice di pubblico stupenda come Salerno non potevo chiedere di più. Era una squadra a dir poco favolosa con giocatori bravissimi come il bomber Pisano, Fresi, Iuliano, Strada, Breda e molti altri. Era una super squadra. Devo ringraziare tantissimo mister Delio Rossi che mi ha dato questa bellissima opportunità visto che mi aveva già avuto nella primavera del Foggia e ha creduto in me”.

Campionato di serie B 1994/1995, prima di campionato, Salernitana – Ancona, due a zero per i granata con rete di Pisano al 72′ e, appunto, di Muoio al ’74. Un esordio con i fiocchi, un esordio che ricorderà per sempre soprattutto il ritiro di quella stagione quando “l’ultimo giorno Grimaudo ci fece ridere facendo l’ultimo 300 metri con gli stivali invece delle scarpe”.
La carriera da calciatore continua, ma non sarà lunga, infatti: “Purtroppo dopo una visita di idoneità mi viene detto che non potevano rilasciarmi la certificazione per continuare a fare il calciatore professionista. Avevo 29 anni. Mi cadde il mondo addosso. Non potevo più fare la cosa che amavo ed amo di più: giocare a calcio. Decisi di trovarmi un lavoro, ma il problema non si arrestò.
Anzi, ad un certo punto della sua vita si dovette fermare di nuovo. Questa volta non indossava una tuta e delle scarpette da calcio, ma semplicemente cercava di lavorare per dar da mangiare alla sua famiglia: “A 36 anni, continua Alessandro, la malattia che avevo al cuore peggiorò fino ad avere bisogno di un trapianto. Adesso grazie alla donazione del mio angelo sono tornato a fare una vita normale e sono tornato anche a giocare a calcio la Nazionale Calcio Italiana trapiantati con cui faccio delle partite per divulgare e sensibilizzare alle persone la donazione degli organi”.
Oggi grazie al trapianto Alessandro ha ripreso a correre e a dare calci ad un pallone e lui lo fa con lo spirito giusto, quello di “portare in giro un messaggio che non bisogna mai mollare e, soprattutto, che basta dire si alla donazione perché con un semplice gesto si possono salvare fino a 7 persone”

Le foto sono state inviate da Alessandro Muoio

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).