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ENZO FUSCO: “SONO STATO COSTRETTO A LASCIARE IL CALCIO PER COLPA DI UNA SCELTA MEDICA SBAGLIATA”

“Sono stato costretto a lasciare il calcio per un’errore di valutazione dei medici”. Questo è lo sfogo di Enzo Fusco dopo essersi sottoposto ad un nuovo intervento a distanza di 10 anni circa dall’errore fatale. Ex calciatore (Battipagliese, Avellino e Salernitana per citarne alcune) ha voluto ribadire questo suo rammarico quando ha saputo che con una giusta diagnosi ed un giusto intervento avrebbe potuto allungare la sua carriera di altri 7-8 anni almeno: “Oggi non starei giocando in serie B o Lega Pro, ma forse potevo ancora dare qualcosa in Eccellenza o serie D”.
Ma veniamo ai fatti: “Oggi non voglio denunciare i fatti accaduti all’epoca il mio scopo è quello di far sapere a tutti che un’errata valutazione diagnostica può bloccare per sempre il tuo sogno”.
Il suo problema era la coxartrosi all’anca che è un problema di molti atleti e bambini: “Questa mini protesi che mi hanno applicata è miracolosa. Voglio dire solo a chi giovane capita di avere questo problema di stare attenti e di valutare bene, e con serenità, come procedere. A me non era necessario operarmi ma nel dicembre del 2008 invece mi fu chiesto di sottopormi ad intervento chirurgico di pulizia dell’articolazione. All’epoca questo tipo di intervento si faceva già in artroscopia, invece il ‘luminare’ che mi operò volle adottare una nuova tecnica che prevedeva anche dei chiodi nel femore. Non mi sono mai ripreso del tutto nonostante sono stato più di un anno e mezzo fermo”.
Sentirsi dire, a distanza di anni, che tutto poteva essere risolto diversamente fa molto male: “Mi è stato detto che per fortuna non sono mai stato fermato del tutto altrimenti avrei rischiato di bloccarmi”.
Il suo rammarico: “Questo mio racconto, e mi ripeto, è per aiutare chi potrebbe trovarsi nella stessa mia situazione”.
Poi continua: “Voglio ringraziare il dottor Alessandro Calistri, giovane e molto preparato, su come ha risolto e su come risolve, al meglio, questo tipo di problema che, se si interviene subito, si in modo repentino si riesce a tornare ad una vita d’atleta normale”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).