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FOTO – Alla scoperta della ZO Rugby Popolare Salerno (seconda parte)

Seconda puntata del nostro viaggio alla scoperta della Zona Orientale Rugby Popolare Salerno. Stavolta, focus orientato sulla compagine maschile del club, con interviste a 360° rilasciate da Silvino Giordano e Alberto Gentile.

Quale mansione ricopri nella società?

Silvino: “Sono segretario. In quanto tale, mi occupo di tutta la macchina organizzativa e burocratica della società, che consente, per intenderci, di iscriversi di volta in volta al campionato, di provvedere ai tesseramenti e tanto altro. Siamo un gruppo eterogeneo in cui ognuno garantisce il proprio contribuito, mettendosi al servizio della causa comune e svolgendo il ruolo maggiormente confacente alle proprie inclinazioni, passioni e competenze”.

Alberto: “Sono tesoriere e mi occupo, pertanto, del lato economico del club. Il progetto è iniziato puntando sull’autofinanziamento; poi, progressivamente, diverse realtà territoriali hanno deciso di sponsorizzarci, nonché alcuni artisti hanno inteso sostenere le nostre iniziative. È il caso, ad esempio, di Gianfranco Marziano, nostro ospite in una serata da noi organizzata. Tra le figure che appoggiano l’operato della ZO, mi piace evidenziare l’apporto fornito alla nostra causa da tecnici e personaggi illustri del rugby salernitano. Stiamo pensando di allargare ovviamente la compagine dei nostri sponsor: aumentano anno dopo anno spese, investimenti ed oneri finanziari. Ai nastri di partenza del nostro primo campionato ricordo che organizzammo una campagna di crowdfunding per finanziare inizialmente i nostri progetti e raccogliemmo la cifra di 4000 euro”.

Che ruolo occupi in campo?

Silvino: “Ho iniziato come seconda linea, ora sono in terza linea e rischio di essere declassato sulla trequarti, incubo di ogni giocatore di mischia (ride, n.d.r.). Scherzi a parte, nel rugby ognuno dà una mano alla squadra in qualsiasi zona del campo: cerco di farmi trovare pronto ogni qualvolta vengo chiamato in causa”.

Alberto: “Gioco come ala. Gioco pochi palloni ad incontro e sono dispensato dalle botte che si prendono solitamente in mischia, ma in un certo senso svolgo un ruolo ugualmente prezioso ed impegnativo in quanto sono chiamato ad essere freddo con la sfera fra le mani nelle due-tre circostanze a match in cui quest’ultima mi viene recapitata”.

Quale è il ricordo più bello di questa esperienza?

Silvino: “Sono trascorsi cinque anni da quando tutto è iniziato. Ricordo con particolare emozione lo splendido percorso effettuato al torneo ‘Seven’ di Roma due anni fa. Dopo due vittorie conseguite nella fase a gironi, ai quarti abbiamo avuto la meglio contro quotatissimi avversari di Teramo, ma in semifinale abbiamo ceduto il passo contro i padroni di casa, divenuti, poi, vincitori dell’intera manifestazione”.

Alberto: “Il mio momento impresso nella mente riguarda la prima vittoria ufficiale che abbiamo conseguito in un match di C2. In una sfida da Davide contro Golia, siamo riusciti, nonostante partissimo sfavoriti, a battere i quotati avversari, afferenti al centro militare base NATO di Bagnoli”.

Quali sono le prospettive future?

Alberto: “Saremo iscritti per il terzo anno alla C2 regionale, torneo a cui partecipano anche compagini molisane. Purtroppo, giocheremo le gare interne al Manganelli di Avellino per la carenza di impiantistica sportiva in città. Approfitto del vostro interesse per lanciare l’ennesimo appello alle istituzioni cittadine affinché si adoperino per risolvere questa problematica. Da parte nostra, c’è l’intenzione di rimettere in sesto il malandato impianto “XIV maggio 1999”, sito in Sant’Eustachio. Già una volta ci capitò di risistemarlo per organizzare un evento e non abbiamo timore nell’effettuare la stessa procedura. Auspichiamo che venga data al rugby l’importanza che merita: non esiste solo il calcio a Salerno”.

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015