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IL SOGNO DI MARIKA: LA PALLAVOLO E LE PARAOLIMPIADI

“Noi persone disabili veniamo considerate diverse, invece no! Siamo capaci di fare tutto e a volte anche meglio dei normodotati. Con la mia malformazione ho vissuto la vita diversamente ma, trovando subito le strategie per fare le cose che mi piacciono”.
Sono le parole forti di Marika Babbone che vuole far sentire la sua voce a tutti coloro che “mi ‘donavano’ uno sguardo malizioso, facevano domande inopportune e, vi assicuro, che non sono mancate le prese in giro”.
La svolta grazie allo sport e alla sua capacità di abbattere muri e pregiudizi: “sin da piccola avevo una forte passione per la pallavolo. Fare sport mi ha aiutato molto. Lo sport mi ha fatto capire che il diverso è colui che non ha passioni che non ha il coraggio di mettersi in gioco, andare oltre l’ostacolo per far vedere al mondo intero quanto vali”.
In questo mondo di sogni e di speranze arriva una proposta: “Mi dissero, Marika hai sempre voluto giocare a pallavolo ora è arrivata la tua occasione”. Era il Tusciano sitting Volley, erano Teodoro e Mary.
“Giocare a sitting mi ha resa una persona diversa, mi ha aperto un nuovo orizzonte. La mia carriera è appena iniziata ed ora passo dopo passo costruirò il mio futuro nello sport. Coronare il mio sogno di diventare una pallavolista professionista e sognando di partecipare alle Paraolimpiadi”.
Ha imparato a sognare ed ora non smetterà.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).