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Jomi Salerno – Oderzo è la finale scudetto di pallamano femminile 2019

Salerno era già in finale con due giornate di anticipo e giocava a Ferrara contro l’Ariosto. Il big match, invece, si giocava ad Oderzo dove le padrone di casa disputavano lo scontro diretto, contro Brixen, per decidere chi staccava (o quasi) il secondo tagliando valido per giocarsi la finale.
Ergo, mentre a Ferrara la gara era una mera formalità, non solo da un punto di vista della classifica, a Oderzo era una sorta di gara da dentro o fuori.

Procediamo per ordine.

Ore 19.00 la Jomi scende in campo in versione rimaneggiata. In campo nel sette titolare Rita Trombetta, che per via dell’infortunio ha giocato poco in questa stagione, e Olivieri ma, pian piano, anche le più giovani hanno trovato spazio e minutaggio. Non convocate Gomez e capitan Coppola per permettere di recuperare al meglio alcuni acciacchi di fine stagione.
Il primo tempo si chiude con Salerno in vantaggio 12 a 6 e gara gestita senza difficoltà da Rajic. Nella ripresa la Jomi continua l’allenamento e al suono della sirena il risultato dice Salerno 29 Ariosto Ferrara 20.

Ore 19.15 ad Oderzo parte la sfida.
Sulla panchina delle padrone di casa siede Alessandro Cavallaro che è subentrato ad Andreasic (presente in tribuna ad incitare le sue ex ragazze) alla sua prima da “titolare”. L’esordio arriva in una gara decisiva come quella in calendario. Una vittoria le porterebbe matematicamente in finale scudetto rendendo vana la gara nell’ultimo turno dei play off a Salerno.
Ti aspetti una gara equilibrata, invece, l’Oderzo parte come una Mercedes in Formula 1 e alla prima curva va sul 5 a 0. Brixen sembra non essere in partita. Il primo gol delle ospiti arriva a 6’25” dall’inizio ma la Duran oggi è in forma fantastica e sembra un alchimista: ogni palla che spedisce verso la rete si trasforma i gol (in totale ne segnerà 14) porta a sei il bottino delle sue.
Per Brixen solo la Babbo è abituata a gestire partite di un certo tipo e questo si noto in campo. Lei è sempre sul pezzo e cerca di suonare la carica ma non sempre trova sulla stessa linea d’onda le sue compagne di squadra.
Dopo 15 minuti di gara il tabellone segna 9 a 4, un vantaggio che sembra poter bastare perchè Brixen non è impeccabile nelle giocate sia in difesa sia in attacco. Duran sigla il suo sesto sigillo personale (11-6) e quando siamo a 10′ dal termine Babbo ha la possibilità dai 7 metri di accorciare ulteriormente (11-7).
Ma Oderzo non è solo Duran. In partita si vede una buona Besanovic, tonica e che sembra un’altra giocatrice rispetto a quella vista fino a questo punto della stagione, e Romeo, senza trascurare le giocata della Di Pietro e della Vitobello. Ma tutte le ragazze di Cavallaro sembrano avere una forma fisica e mentale decisamente migliore rispetto alle ultime uscite. Il primo tempo termina con Oderzo in vantaggio 17 a 8.
La ripresa vede subito in gol l’Oderzo con Romeo. L’ala ex Jomi aveva segnato anche la prima rete nella prima frazione. Brixen passa alla difesa 4 – 2, ma di rimonta nemmeno l’ombra. Nemmeno quando Oderzo gioca con due atlete in meno (due espulsioni temporanee) riesce a rimettersi in scia. A metà gara lo score segna 22 a 14 per le padrone di casa. Il gol successivo necessita di menzione particolare. Duran prende palla e comincia il suo cost to cost. Federspiller tenta a tutti i costi si rubare tempo di giocata. La insegue cercando di disturbarla fino all’area dei 6 metri. La cubana ci mette fisico ed esperienza e sigla la rete del 23 a 14. Oderzo vede la fine del tunnel. Dopo un inizio disastroso della fase play off finalmente gioca in modo divino. Babbo è l’ultima ad arrendersi. 8 reti non bastano però a contenere la furia delle avversarie. Il tempo scorre e la sirena dice Oderzo 29 Brixen 23. Romeo corre in tribuna ed abbraccia Andreasic. Se l’Oderzo è arrivato a questi livelli è anche merito suo, ma Cavallaro ha saputo trasformare, in poco tempo, una macchina ingolfata, in una che viaggia a mille. E’ solo questione di testa. Ed infatti, ora testa alla finale, ma prima, ci saranno le prove tecniche a Salerno. Siamo certi che ne vedremo delle belle.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).