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Jomi Salerno vs. Oderzo: foto e curiosità

Jomi Salerno – Oderzo, la partita vista attraverso le foto e raccontata attraverso alcune curiosità.
I pluri scudettati contro l’ex matricola terribile, contro la squadra che in poco tempo da destinata alla retrocessione è diventata la seconda forza del campionato, sostituendo, come gara di cartello, la battaglia tra la Jomi e Conversano.
Per dare una lettura più avvincente alla gara vogliamo, in questo approfondimento, giocare al “gioco delle coppie”, una sorta di dualismo a distanza tra i protagonisti del match.

Meneghin contro Ferrari
Una sfida tra portieri emergenti con note caratteristiche diverse. L’aggressività e il grido di battaglia rende unica il portiere della Jomi che fa delle sue prodezze un arma in più per caricare le sue compagne. Risponde una sempre attenta Meneghin che fa pariglia per rigori parati (entrambe alle due cubane in campo) e che si è rivelata una dei migliori portieri del campionato.

Di Pietro – Dalla Costa
Sono, a nostro avviso, i due talenti delle squadre, sono coloro, fatta accezione per le straniere, che possono muovere l’ago della bilancia di una partita. La Di Pietro sembra meno sul pezzo ma poi ti lascia sul posto quando lascia partire tiri micidiali verso la porta. La Dalla Costa, invece, è un cecchino e, quando è in giornata di grazia, e riesce a contare i suoi tre passi si alza in cielo come poche per scagliare tiri forti e precisi negli angoli da lei scelti per colpire. La Di Pietro, nella gara in questione, però, paga di inesperienza e sente addosso il peso delle due espulsioni temporanee.

Gomez contro Duran
A nostro avviso ogni volta che le due cubane si sono incontrate, la Gomez è stata quella che ha reso meno. Ieri, invece, non ha mostrato nessun timore o remora ed ha giocato una delle sue migliori gare della stagione. Quando poi “mago” Andreasic ha deciso di curarla a uomo lei ha eluso la marcatura cercando triangolazioni sullo stile dell’uno-due calcistico, passando verso il centrale e muovendosi con intelligenza nello spazio per poi tentare il tiro. La Duran, invece, è stata tenuta a vista da Laura Casale che in lunghi tratti della seconda parte (soprattutto) si è trasformata in tanto di francobollo con “annullo filatelico”.

E per concludere con le giocatrici, permetteteci di encomiare due atlete in particolare. La Prima è Vitobello che a nostro avviso ieri ha giocato una partita superlativa e, nelle circostanze delicate del match, ha avuto il coraggio di tirare e rimettere in scia la sua formazione e a capitan Coppola, che se qualcuno non si è accorto di nulla, è stata un esempio per le sue compagne. Lasciata fuori dal 7 base, per scelta tattica, il capitano si è destreggiate alla grande come pivot, dove si è procurata un sette metri e diversi falli e, soprattutto, attirava verso di se, sempre, l’attenzione di due difensori avversari lasciando così, qualche spazio in più nelle maglie della granitica difesa impostata da Andreasic. Infine, le sue seconde fasi sono manna per l’economia della squadra e, proprio, da una rete a marchio di fabbrica è arrivata la riscossa nella fase più difficile e delicata del match per la Jomi.

Discorso a parte va fatto per i due tecnici. Andreasic, ovviamente, prima di ogni stagione agonistica deve produrre il certificato medico sportivo. E’ l’unico allenatore costretto a farlo per via dei chilometri che percorre e della passione che mette e trasmette durante una gara. A volte sembra che arrivi in mancanza di ossigeno e ha bisogno di riposare per poi riprendersi e ricominciare il suo show. Ci ha commosso il suo incoraggiamento nei minuti finali quando, ha trasmesso coi gesti, alle sue ragazze di giocare con la testa e con le gambe. Un profeta della pallamano.
Non da meno Dragan Rajic che ha dato serenità ad una squadra che lo scorso anno affrontava, a nostro avviso, queste partite delicate con molta più paura e pressione. Non abbiamo mai visto giocare così bene la Jomi come quest’anno. Ha trasformato la mentalità della squadra da vincitori impauriti a vincitori con coraggio ed orgoglio di essere squadre e gruppo. Landri è di nuovo a livelli stratosferici e lasciando alla sua inventiva molte giocate sta rendendo alla grande. Insomma, due grandi tecnici che dovrebbero restare in pianta stabile in questo campionato per arricchire e migliorare la qualità delle atlete che allenano.

Infine, ci scusiamo per le atlete che non abbiamo citato, ma un grazie ed un brave dal Bello dello Sport non poteva mancare per nessuna.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).