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La “Scimmia” di Gabbani ha un passato nel calcio: “Da laziale ecco cosa penso di Lotito. A Sanremo dietro le quinte ho incrociato Totti…”

Occidentali’s Karma” è il tormentone del momento, la canzone dal ritmo irrefrenabile che ha trionfato all’ultimo Festival di Sanremo. Se è vero che “Tutti cantano Sanremo”, è ancor più vero che dalla settimana scorsa, tutti cantano (e ballano) il successo di Francesco Gabbani. Il segreto? Un motivetto fresco, orecchiabile, leggero, ma nello stesso tempo che parla di un tema profondo. A scatenare il pubblico teatrale e televisivo è stata anche la divertente coreografia della “scimmia nuda” che ha accompagnato l’esibizione del cantante carrarese.
Lo “scimmiografo”, come lo chiama Francesco Gabbani, risponde al nome di Filippo Ranaldi, è un ballerino professionista 28enne, ha ballato durante l’ultimo tour di Laura Pausini, è stato coreografo di X Factor ed ha partecipato ad Italia’s Got Talent con la sua crew N.Ough. Non solo, ma Filippo è stato anche calciatore nel settore giovanile della Lazio e compagno di squadra del difensore del Torino Lorenzo De Silvestri.
Noi de “Il Bello dello Sport” lo abbiamo intervistato in esclusiva per voi, e gli abbiamo posto alcune domande sul suo passato da calciatore e sulla sua recente esperienza sanremese.

Filippo, da una settimana ormai tutti cantano e ballano “Occidentali’s Karma”. Ti aspettavi un successo di questa portata?Ranaldi Gabbani
“Oggi è partita anche la #ScimmiografoChallenge, una sfida social in cui gli utenti sono invitati a postare la propria “scimmiografia” e a sfidare i propri amici. E’ diventata davvero un tormentone. La prima volta che ho sentito la canzone di Francesco ho percepito che poteva essere un grande successo. Mi è piaciuta molto. Ero convinto che sarebbe arrivata tra le prime tre, perchè era una canzone diversa dalle solite e non poteva passare inosservata. Ha comunicato un messaggio importante attraverso una canzone apparentemente leggera. Dopo la proclamazione ho capito che sarebbe scoppiato il panico e che sarebbe diventata un tormentone”.

Passiamo allo sport. Tu hai avuto un passato da calciatore nel settore giovanile della Lazio e hai anche giocato con De Silvestri. Ci racconti la tua esperienza nel mondo del calcio?
“Ho iniziato da bambino a giocare nell’ASD Almas Roma, poi sono passato alla Romulea dove ho giocato nei pulcini, negli esordienti e nei giovanissimi. Qui sono stato compagno di squadra di Lorenzo De Silvestri, poi sono passato alle giovanili della Lazio, squadra di cui sono tifoso. Lorenzo era già passato in biancoceleste, io l’ho seguito successivamente ma lì non eravamo in squadra insieme. Si vedeva subito che aveva una marcia in più, era senza dubbio il più forte. Con la Lazio ci allenavamo sul campo del Terranova. Ho smesso col calcio perchè, un po’ come succede a tanti ragazzini, con gli impegni lavorativi della mia famiglia mi risultava difficile partecipare con costanza a tutti gli allenamenti e alle partite. Ho deciso di smettere perchè come la vedo io, o una cosa la si fa al 100% o meglio non farla”.

Da tifoso della Lazio, cosa ne pensi di Lotito, presidente spesso contestato sia a Roma che a Salerno.
“Per quanto riguarda la Lazio, c’e da dire che Lotito è subentrato in una situazione catastrofica. Non lo si può paragonare certo a Cragnotti che è comunque un presidente che ha fatto la storia, ma sinceramente non me la sento di dargli un giudizio eccessivamente negativo. Ha preso la squadra in un contesto estremamente difficile. Io poi sono un tifoso che guarda con passione principalmente ai risultati sportivi e c’è da dire che quest’anno la Lazio sta andando abbastanza bene”.

Nella serata di mercoledì Francesco Totti era ospite all’Ariston. Lo hai incrociato? Da tifoso biancoceleste cosa pensi di lui?
“Ho incrociato Totti dietro le quinte ma ero vestito da scimmia e non era il caso di avvicinarmici. Penso che Totti sia un grandissimo professionista. Ciò che ammiro tanto in lui è la visione di gioco. Pochi riescono a dare la palla come lui, lo fa proprio col mirino. Forse Pirlo ci si avvicina un po’, ma non con la sua costanza”.

Per concludere, che consiglio ti senti di dare ai ragazzini che come te vogliono intraprendere la carriera del ballerino.

Filippo Ranaldi“Sanremo non è arrivato per caso, ma c’è tutto un background di esperienza che ho maturato negli anni, da X Factor, al tour con Laura Pausini, alla partecipazione ad Italia’s Got Talent, etc. Il consiglio che mi sento di dare a tutti quelli che in generale vogliono raggiungere il proprio obiettivo è quello di non mollare mai e crederci sempre fino in fondo, dando sempre il massimo. Penso che nella vita bisogni sempre porsi dei traguardi e una volta raggiunti non bisogna adagiarsi ma spingere per raggiungerne degli altri. Bisogna insomma guardare alla vita come una sfida continua”.

Fonte Foto: Facebook

Vincenzo Amendola

v.amendola13@gmail.com

Laureato in Ingegneria Gestionale all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Giornalista pubblicista dal 26/09/2016.