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Le gemelle del Futsal: “Stiamo vivendo un’esperienza fantastica!”

Non è sicuramente una novità quella di veder giocare nella stessa squadra due gemelli. Di esempi ne abbiamo diversi e, tanto per fare un paio di nomi, vengono in mente Ronald e Frank De Boer, Antonio e Emanuele Filippini. Noi del Bello dello Sport abbiamo incontrato due gemelle che da poco hanno intrapreso la carriera di giocatrici di futsal. La loro è una storia particolare che vi facciamo raccontare dalle due protagoniste, Enrica e Antonia Giugliano, che da quest’anno giocano in A2 con la Salernitana 1970 impegnata nel calcio a cinque.

Come nasce la vostra passione per il calcio a 5 e se avete cominciato insieme chi di voi due ha spinto l’altra a intraprendere questo sport?

Enrica: “Il calcio è sempre stata la mia passione più grande, ho iniziato dal calcio di strada, dai vari tornei oratoriali, da quando avevo 5 anni. Non ho mai giocato a livello agonistico, nessuno mi ha mai insegnato niente. In estate mi è stata data la possibilità di fare il provino con la Salernitana Femminile calcio a 5 e ho colto l’occasione al volo. L’amore per questo sport sta crescendo mano mano, da quando ci sto dentro é tutto più amplificato. Insieme abbiamo coltivato questa passione così come insieme facciamo tutto”.

Antonia: “Il pallone è sempre stato il mio migliore amico.
Mi sono dilettata a coltivare questa passione in oratorio e nella piazzetta sotto casa senza nessuna guida.
Sinceramente non ho mai pensato di giocare in una squadra di calcio a 5, anche perché seguivo e seguo molto il calcio a 11.
La possibilità che mi è stata data dalla società non l’ho sottovalutata perché amo mettermi alla prova con nuove esperienze che possono farmi crescere a livello calcistico e umano.
Sono felice di condividere questa esperienza e questo ambiente con la mia gemella perché mi è difficile immaginare un percorso del genere senza il suo sostegno.

Quanto conta avere una gemella in campo con te, vi date forza e coraggio a vicenda? ci raccontate qualche aneddoto simpatico?

Antonia: “Avere una gemella in campo è una cosa bellissima, ma anche molto difficile da gestire. C’è molta intesa tra di noi che traspare sia dal gioco che dalle nostre esultanze. Domenica scorsa non poteva giocare per problemi fisici, l’ho vista scoraggiata per questo ed è stata una partita che ha visto me segnare per ben tre volte e ad ogni gol cercare un suo abbraccio dalla panchina.
Ricordo che nel derby contro l’Asd Futsal Nuceria Enrica è stata soggetta di vari scontri con una ragazza avversaria e io ho dovuto mitigare gli animi accesi per tutta la partita.
Al fischio finale e ai saluti con le avversarie ho ricevuto un abbraccio da parte di quella ragazza che, sicuramente, mi ha scambiato per lei. È stata una scena simpatica, perché quando si è gemella succede anche questo”.

Enrica: “Avere una gemella in campo significa tutto, a volte con uno sguardo mi dice tante cose, mi dà quella forza che manca.
Nessuno più di lei sa come calmarmi nei momenti di tensione e rabbia. É la prima a gioire con me. Il nostro rapporto reputo sia un punto di forza poiché tra noi c’è un’intesa che va oltre.
Ricordo che nella nostra prima partita, data la forte somiglianza, anche il mister aveva difficoltà nel riconoscerci infatti ci distingueva soltanto grazie al colore dell’elastico nei capelli. Preso dalla partita in campo non riuscì ad “identificarci” infatti fui richiamata più volte senza capire l’errore e la motivazione. Soltanto dopo capii che aveva scambiato me per mia sorella”.

Questa è la vostra prima esperienza in una squadra, ci raccontate l’emozione dell’esordio?

Antonia: “Il pensiero di entrar a far parte di una squadra e di conoscere nuove persone e soprattutto riuscire ad ambientarmi mi ha spronato e mi sprona tuttora perché sono del parere che avere un bel gruppo è la chiave di accesso a molte porte.
Le ragazze con più esperienza mi hanno sollecitato a vivere la mia prima partita ufficiale in modo tranquillo e sereno, consigliandomi di portare a casa nel bagaglio delle emozioni tutto ciò che provavo.
È stato un mix di emozioni quel 14 Settembre sul campo dell’Irpinia, dall’ansia di non riuscire all’euforia e la grinta di potercela fare. Quella partita è arrivata a pochi giorni dall’inizio della preparazione, ma sono sicura di aver dato tutta me stessa: gambe, testa e soprattutto tanto cuore”.

Enrica: “L’emozione che provo ogni volta che scendo in campo è tanta. L’esordio è stato il 14 settembre in una gara non facile in coppa Divisione contro il Futsal Irpinia. È stato un giorno particolare, l’ansia e la grande voglia di fare hanno contraddistinto la notte del giorno prima e il giorno della gara stesso.
Le gambe mi tremavano, il cuore mi batteva forte e io ero tanto felice di mettermi in gioco. Grazie al mister e alle parole delle mie compagne di squadra sono riuscita a gestire quell’adrenalina che avevo in modo tale da tenderla costruttiva in campo.
Potrei dire tanto: la cosa più bella che mi porto dietro sono quei secondi prima di entrare in campo, sono quei pensieri che mi sono passati in testa. Dentro me ho dedicato il mio esordio alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, ho dedicato il mio esordio a chi mi ha sempre detto di crederci anche quando era difficile, anche quando ormai forse non era più tempo ma soprattuto l’ho dedicato a me stessa perché ci ho sempre messo cuore e ho avuto la dimostrazione che le cose belle hanno il passo lento, le cose che sono destinate a te troveranno il modo di raggiungerti.

Quali sono i vostri sogni nella vita e nello sport?

Antonia: “Ho 22 anni, sono molto giovane e studio Giurisprudenza. Il mio sogno è realizzarmi professionalmente e magari un domani lavorare in questo ambito con mia sorella.
Non è un percorso facile, ma con la giusta tenacia e caparbietà spero di riuscirci, in primis per me e anche per i miei genitori.
Nello sport volo basso, anche perché è la mia prima esperienza agonistica, ma non voglio abbondare questa mia passione che mi regala sempre gioia di vivere e la giusta spensieratezza per affrontare i piccoli ostacoli della quotidianità. Alla fine, come nella vita così come nello sport, “volere è potere”.

Enrica: “La vita é un continuo sognare. Il mio sogno più grande è quello realizzarmi, di concludere il mio ciclo di studi in Giurisprudenza e perché no un domani aprire uno studio legale associato con mia sorella. Sono estremamente convinta che nella vita le cose si ottengono soltanto con la consapevolezza assoluta e con l’impegno e la costanza. Nessuno ti regala niente o ti spiana la via, le cose le conquisti solo se vuoi.
Nello sport l’importante è sempre crederci, non so cosa mi spetta il futuro ma so cosa voglio nel mio presente. Sto bene, sto facendo ciò che fa brillare i miei occhi, mi sento appagata e non potevo augurarmi un inizio migliore. D’altronde questo è sempre stato ciò che desideravo sin da bambina. Ad maiora semper”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).