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Marcantognini: “Non mi sento un esempio, ma che gioia! La dedica a chi non c’è più”

Gli Italian Open Championships a Grosseto non potevano iniziare meglio per l’Italia. Merito di Lorenzo Marcantognini, atleta paralimpico di appena 16 anni capace di battere il record mondiale dei 400 metri al termine di una gara condotta quasi sempre in testa e che gli ha permesso di mettere in pratica tutti gli insegnamenti della sua allenatrice Marianna Giovannelli. Già campione della Nazionale di Calcio amputati, “Lollo” aggiunge alla sua collezione una soddisfazione enorme, destinata ad entrare nella storia dello sport e ad essere un esempio per tutti, soprattutto per quei coetanei che convivono con simili problematiche di salute. “Non mi sento un esempio” ha esordito ai nostri microfoni ancora emozionato e incredulo per l’impresa portata a termine “posso sicuramente dare dei consigli a tante persone che lottano quotidianamente contro un destino crudele e che si accanisce anche con molti giovani della mia età. E’ chiaro che ognuno di noi ha dei sogni nel cassetto e non sempre possiamo realizzare tutto, ma non è certo una esagerazione dire che lo sport è basilare e può dare una grande spinta nella vita di tutti i giorni. Lo spirito di sacrificio e la voglia di migliorarsi devono essere all’origine di tutto. Non avrei mai potuto immaginare di battere il record dei 400 metri a 16 anni, eppure ci sono riuscito e sto condividendo questo periodo straordinario con le persone più care e che non hanno mai smesso di sostenermi”

A tal proposito Lorenzo ci tiene ad aprire una toccante parentesi: “La mia famiglia mi ha dato una grande mano, quando la strada sembrava in salita mi hanno esortato a non mollare. Stesso discorso per la mia allenatrice: mi ha insegnato tanto, ha avuto pazienza e mi ha permesso di togliermi una grande soddisfazione. Voglio però menzionare i nomi di tre persone che non ci sono più. Parto da Angelo, l’ex presidente della mia società sportiva. Prima di lasciarci mi ha fatto un bel discorso: credeva fortemente in un mio successo, era convinto che potessi vincere la gara dei 400 metri. Tagliato il traguardo, il primo pensiero è andato inevitabilmente a lui. La dedica va anche a Stefano e Valerio, scomparsi prematuramente: hanno rappresentato due punti di riferimento per me e per la mia famiglia, abbraccio idealmente anche loro” 

Poi le istantanee più belle di una giornata da ricordare: “Lo sport ha sempre rappresentato un momento di grande gioia per me, una forza in più di cui avevo bisogno. Gioco a calcio, il mio ruolo è l’attaccante. Quanto alla gara che ho vinto, mai avrei pensato di battere il record in questa categoria eppure sono qui a godermi la vittoria senza ovviamente montarmi la testa. Ho 16 anni e ancora tanto da imparare, grazie ai consigli della mia allenatrice. Un giorno forse dovrò scegliere tra atletica e calcio, senza mai dimenticare l’importanza dello studio. Obiettivi? Far felice la mia famiglia. Non mi hanno mai fatto mancare nulla: tanta gente mi dice che sono un ragazzo maturo e ringrazio tutti, ma cerco di essere semplicemente me stesso e di condividere le gioie con chi amo. Ecco, l’immagine più bella è l’esultanza dei miei cari e di chi mi vuole bene. Nel mio piccolo ho regalato loro una gioia, è la soddisfazione più grande che va oltre una coppa o una medaglia”.

Addetti ai lavori, staff tecnico e tifosi erano convinti che Lorenzo potesse battere il record. Già in passato aveva ottenuto un risultato straordinario nei 400 metri, ma non era stato omologato perchè era una gara regionale. Nel frattempo è già arrivata la convocazione per gli Europei giovanili in Finlandia che partiranno il 24 giugno, senza dimenticare il prossimo mondiale di agosto in Svizzera e le Olimpiadi di Tokyo. Grandi prospettive per un grande atleta e uno straordinario ragazzo: siamo certi sia soltanto l’inizio!

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