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Nives Arvetti: “Onorata di essere la drift girl driver più nota in Italia”

“Ho i motori nel sangue perché sin da piccola ho iniziato a guidare trattori, muletti, motorini, camion”. Nives Arvetti è la drift girl driver italiana del momento e si è concessa ai nostri microfoni per un’intervista a 360°.

Spiega ai nostri lettori cosa si intende per drifting

“Trattasi di una tecnica di guida che si basa su diverse abilità da tenere in considerazione: la velocità, le angolazioni, le linee di guida da tenere e tanto altro ancora. Infatti, vi sono tratti di pista nei quali siamo chiamati o a sfiorare birilli (clipping point) o a toccare una determinata area (clipping zone). A valle delle qualifiche, vi è il testa a testa nella modalità twin: chi parte davanti deve seguire le medesime linee del percorso tracciato nel corso delle qualifiche, mentre chi sta dietro deve emulare le traiettorie dell’autovettura che funge da lepre. A mio modesto avviso, è più difficile stare dietro che stare avanti nel testa a testa. I nostri ingegneri di pista valutano la telemetria”.

Come è sorta la passione di svolgere questo mestiere?

“Ho sempre avuto questa passione sin da tenera età. Fino al 2014 i miei sogni non si erano ancora tramutati in realtà: poi un gruppo di persone mi ha permesso di allenarmi, partecipando ad eventi in cui sgommavo ed effettuavo drifting al cospetto di un pubblico entusiasta. Sono felice di essere la drift girl driver italiana più nota ad oggi”.

A quale gara del passato sei maggiormente legata?

“Ho centrato un secondo posto all’esordio assoluto nel torneo Queen of Europe. Fino a quella gara non ero mai stata consapevole dei miei mezzi né avevo accumulato una esperienza tale da farmi credere di poter fare bene durante la kermesse. Invece, incentivata da Lazzaroni, ho partecipato alla gara, riuscendo finanche a strappare due pareggi per 5-5 nelle sfide testa a testa contro la campionessa uscente del torneo. Inoltre, ho partecipato anche alla manifestazione King of Europe, centrando un piazzamento tra i primi sedici partecipanti, pur essendo l’unica donna iscritta. Le gare hanno avuto luogo a Castelletto di Branduzzo. Da quel momento in poi ho partecipato a diverse manifestazioni in ambito nazionale e non: tra queste, ho sfiorato la partecipazione al campionato europeo Nascar in seguito alla convocazione di Mauro Nocentini. Mi ha convocata vedendo la mia M3 fare drifting a Carrara dove ero stata invitata come madrina di un evento motoristico, non sapendo che il pilota fosse una donna e dicendo che la mia guida, la fluidità, la linea fosse ottimale per guidare la sua Nascar. Ho fatto due test a Franciacorta, in seguito ai quali ero stata scelta per partecipare al campionato europeo Nascar. A malincuore, ho dovuto rinunciare per il mio impegno e investimento nel drift: non riuscivo a fare entrambi sia per motivi economici che per sovrapposizione di impegni”.

Hai un idolo o un modello di pilota a cui ti riferisci?

“Vorrei diventare come la campionessa polacca contro cui ho gareggiato al mio esordio: Karolina Pilarczyk”.

Hai un rito scaramantico o un motto?

“No, sinceramente. Cerco di mantenere la concentrazione: dopo la partenza, entro in trance agonistica”.

Ci sono tratti di piste di F1 teatro di gare del tuo sport?

“Sì, ad esempio Nurburgring, in Germania. Ovviamente non gareggiamo sull’intero circuito, ma ne sfruttiamo una parte”.

Di cosa altro ti occupi?

“Sono freestyler con “Diavoli Rossi Motorsport” e sono stuntwoman. Nella fattispecie, figurerò come comparsa nel film ‘A_MORS’, prossimamente al cinema: la scena in cui recito riguarda una corsa clandestina”.

Quali propositi hai per il futuro?

“Conto di migliorarmi con costanza, portando in alto il nome del mio RaceTeam. Avrei piacere se riuscissi a partecipare a tappe europee del campionato continentale, riuscendo pian piano a ritagliarmi uno spazio tale da poter puntare entro un paio d’anni al podio complessivo alla fine della manifestazione. Ho appena effettuato una prova su strada della mia nuova autovettura che monta un motore Corvette da quasi 600 cavalli. Conto di poter apportare le migliorie ad hoc per fare bene nella prima tappa del campionato italiano. Sto cercando uno sponsor per la mia nuova auto e mi auguro di poterlo reperire a breve. Per quanto concerne il colore, gradirei fosse rosso fluo o fucsia”.

 

Le foto sono state gentilmente concesse dall’intervistata per mezzo di fotografi autorizzati

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015