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Passione e talento oltre l’autismo: la storia di Riccardo, campione di nuoto

“Riccardo è davvero un ragazzo diverso dagli altri perchè nel suo fantastico mondo sentimenti come la rabbia, la competizione, l’invidia non esistono. Lui ci insegna che nello sport, come nella vita, il sacrificio, la passione, l’abnegazione, rappresentano la base per essere persone migliori“. Parole di Luca Lucangeli, papà di Riccardo, ragazzo autistico di 16 anni di Guidonia, che sta vincendo la sua sfida più importante contro quei pregiudizi che, molte volte, sottovalutano le potenzialità di questi ragazzi. “Lo sport lo aiuta ad autoregolarsi, lo autodisciplina e sicuramente lo rende più tranquillo, gli dà molto equilibrio”, spiega papà Luca ai nostri microfoni, “lo aiuta più di qualsiasi altra terapia. Diventa un ottimo supporto alle tradizionali terapie convenzionali. Anzi possiamo tranquillamente affermare che lo sport, nel caso di Riccardo, ha un effetto terapico a tutti gli effetti”.
Riccardo si avvicina al nuoto nel 2012, all’età di nove anni, dopo aver partecipato ad un centro estivo organizzato dall’Associazione Aita. Ed è qui che riesce a trovare quella luce che illumina il suo percorso di vita: “Nel nuoto Riccardo ha trovato una strada per riuscire ad autogestirsi al meglio, ha scoperto lo spirito di sacrificio che lo sport ti impone e che molte volte non ritrovi nei ragazzi normali”.

Riccardo con la sua inseparabile istruttrice Roberta Mastroianni

Dopo i primi allenamenti, l’istruttrice Roberta Mastroianni, con cui Riccardo ha un feeling particolare, nota in lui delle capacità tecniche notevoli. Così propone ai genitori di far partecipare Riccardo ad alcune gare di nuoto pinnato, organizzate in ambito regionale dalla Fipsas (Federazione nuoto Pinnato), dove il ragazzo giunge primo, sia nel 2018 che nel 2019: “Con curiosità ma senza nessuna velleità, abbiamo accettato l’invito degli istruttori. Per noi genitori l‘importante è che lui stia bene e che si senta realizzato e soddisfatto di quello che fa. Non abbiamo mai forzato ad ottenere risultati che per lui non sono importanti, nel senso che quello che manca a questi ragazzi è l’agonismo, il fatto di dover vincere per forza. Questi ragazzi praticano il vero sport. Quello di dire ‘scendo in acqua, sto bene, mi diverto, mi diverto insieme agli altri. Se vince un altro sono contento’ . E’ questo lo spirito più bello e più dolce dello sport”.
Così Riccardo, giorno dopo giorno, coltiva il suo sogno. Si allena per quattro volte a settimana, di cui tre con la Finp (federazione nuoto paralimpica) ed una al circolo Belle Arti della Fipsas.
Ai recenti campionati nazionali di Nuoto Pinnato e Apnea per atleti diversamente abili, tenutesi a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, Riccardo è salito sul podio più alto in ben 4 discipline: 25, 50, 100 e 200 stile libero. Ormai il suo talento è sbocciato, ma papà Luca ci tiene a precisare: “Per lui qualsiasi vittoria va ben oltre la medaglia, il successo e la gloria”. Per dirle con le parole di Jesse Owens, “non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre stai correndo”. Un mondo di emozioni in cui il talentuoso Riccardo nuota a suo agio, senza porsi limiti e lontano da chi non va oltre le apparenze. “Abbiamo imparato che con questi ragazzi non bisogna mai mettere dei limiti a quello che possono fare perchè sono pronti a smentirti un attimo dopo“, chiosa mamma Barbara.
Ma chi è Riccardo per la famiglia Lucangeli? : “Come dice Flavia (sorella gemella di Riccardo, ndr), lui rappresenta una risorsa di felicità. Lui si accorge quando sei triste, ti abbraccia e riesce a farci tirare fuori il meglio di noi stessi. Il suo abbraccio vale più di mille parole. Rappresenta per noi una finestra su un mondo bellissimo e affascinante, una finestra aperta su un giardino in cui coltivare il fiore più bello”. 
Una storia, questa di Riccardo, che ha tanto da insegnare ad ognuno di noi.
Credit Photo: Luca Lucangeli

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