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Quando il capitano “passa la palla” al futuro. La storia di Antonella Coppola

Quando un capitano è il vero leader dello spogliatoio, quando un capitano guarda al futuro non pensando a se stessa ma all’interesse della squadra.

La storia: Domenica 19 maggio gara scudetto tra la PDO Jomi Salerno e la Pallamano Oderzo. La partita è stata equilibrata fino a quando le campionesse in carico della PDO Salerno non mettono il piede sull’acceleratore e allungano il passo. Coach Dragan Rajic regala qualche minuto anche a qualche giovane talento.

Il Risultato è 29 a 20.

E’ giusto far sentire protagoniste anche le più piccole, coloro che spesso siedono in panchina ad ascoltare ed imparare guardando. Le loro narici sono piene dell’odore della pece e, ad ogni respiro, si spera di poter scendere in campo, diventare protagoniste anche solo per un minuto o poco più.

Arriva il momento di Giulia Fabbo, giovane talento e nel giro della Nazionale minore.

Azione di ripartenza. Capitan Coppola prende campo. Le compagne sanno che la troveranno nella metà avversaria ad attendere il pallone. “I contropiedi sono il mio forte. Appena si prospetta l’occasione comincio a correre”.

La storia continua. L’Oderzo, ormai è stanca. Perde palla. Il lancio arriva. Palla precisa. Antonella Coppola afferra la sfera. Pochi passi e all’improvviso si ferma. Qualcuno in tribuna la guarda stranita. Chi la conosce pensa che sta per succedere qualcosa di unico.

Si gira: “Noto che Giulia si è fermata. In realtà mi ha vista da sola con la difesa dell’Oderzo assente. Logica avrebbe voluti che provassi l’uno contro uno con Barbara Meneghin. In verità penso che sia giusto dare spazio e gloria ad una giovane come Giulia. La chiamo. Giulia! Giulia!”.

Comprende le intenzioni. Giulia Fabbo, la raggiunge, afferra la sfera, carica il tiro e sigla il gol numero 30 della contesa. La giovane Fabbo è felice. Ha segnato in finale. Capitan Coppola sorride. E’ lei il futuro della Jomi, dalle sue mani potrebbero arrivare i gol per i futuri scudetti della Jomi Salerno.

Partono gli applausi dalla panchina. Anche qualche attento tifoso ha notato il bel gesto. S’alza in piedi. Applaude forte.

A fine gara Fabbo era felice. Aveva vinto uno scudetto e segnato un gol in finale.

“Grazie Capitano!”

 

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).