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Quando l’occhio della tigre si spegne. Il racconto di Luca Cherubino

La storia raccontata da Luca Cherubino dal titolo “Conor McGregor e il suo doppio” si intreccia, in realtà, in tre storie di sport parallele. Quella dell’autore che racconta i suoi trascorsi di atleta, quella del suo amico Corrado e quella del più famoso Conor McGregor.
In questo racconto ci sono tre scelte diverse avvenute post abbandono dell’attività, tre reazioni diverse, tre modi di reagire alla mancanza di adrenalina e la forza di voler cambiare strada dopo aver dedicato una vita agli allenamenti e alle gare.
Il ring, quando ci sali, nei tuoi occhi si riflettono i colori e le luci che il sole produce nella tigre. Colori di forza, coraggio e forza.
Tutto questo si prova durante un combattimento, una vittoria o una sconfitta.
Ma quando butti via i guantoni pensando che tutto questo non ti mancherà, allora succede che qualcosa può modificare la tua anima e il tuo cuore.
L’autore, quando ha deciso di abbandonare il mondo del kick boxing lo ha fatto con la consapevolezza, che pur mancandogli, non avrebbe mai pensato a lasciare la strada che aveva tracciato sulla mappa della sua vita.
Conor, invece, aveva deciso di rimettersi in discussione e ritornare a combattere. Troppa nostalgia del suo del gong e della folla che inneggiava al suo nome.
Corrado, invece, non ha avuto la forza della tigre, quella che gli permette, anche di fronte alle difficoltà di far prevalere quell’istinto di sopravvivenza che le permette di superare qualsiasi avversità.
Corrado, un giovedì decise che, a 41 anni, fosse arrivato il momento di dire basta lasciando la vita avendo il tempo di riavvolgere il nastro ancora per qualche secondo e senza speranza di poterla gestire ancora per tanto tempo.

Per leggere il racconto completo:

Conor McGregor e il suo doppio

foto della palestra Gym e Tonic di Ferrara

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).