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Flora Salerno, mamma e cintura nera di Kempo Dankan

“Sono sempre stata affascinata dalle arti marziali ma non della violenza. Questo binomio l’ho ritrovato quando mi avvicinai alla Daishi Kempo Kai di Bari dove assistetti ad una lezione e subito rimasi affascinata dal clima che regnava in palestra. Si allenavano con serietà, massima concentrazione aiutandosi a vicenda il tutto nel pieno rispetto reciproco.
Anche il Maestro Daniele De Sario, cintura nera di ottavo dan, mi stupì. Era pronto a dare consigli a tutti, dal più esperto fino ad arrivare ai principianti in cintura bianca”.

La Passione

E’ Flora Salerno a raccontarci la sua passione per il Kempo Dankan e a rivivere le emozioni di essere stata la prima donna italiana a poter indossare la cintura nera.
“Il giorno dopo ero già una loro iscritta – continua Flora – era il 2002 e da allora non ho più smesso”.
Costanza, dedizione e passione. Un mix che l’ha portata al massimo del risultato, non solo fisico: “Mi sono sempre allenata e, aggiungo, anche durante le mie due gravidanze, perché la pratica di questa disciplina mi faceva sentire meglio. Riuscivo a concentrarmi meglio nello studio e mi rigenerava quando uscivo affaticata dal lavoro in farmacia”.
Ma non è tutto, infatti: “Anche nei momenti personali di difficoltà la pratica del Kempo mi ha aiutato a placare la mente, schiarire le idee e ritrovare le forze. Se non avessi avuto questi benefici prima o poi avrei smesso”.

Kempo Dankan come modello educativo 

Incalza: “Si chiederà come il Kempo riesca a fare ciò? In realtà il Kempo è un metodo educativo volto a migliorare l’equilibrio psico-fisico conferendogli stabilità emozionale. Inoltre, è un metodo no contact. L’obiettivo è la ricerca dell’equilibrio tra Uomo – Società – Natura”.
Infine una sorta di ringraziamento: “La mia cintura nera non è un successo solo mio ma di tutta la scuola, del mio maestro De Sario e a tutti gli atleti che mi hanno aiutato e stimolato a superare i miei limiti”.

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alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).