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Saul Vadalà (ct Naz. Hockey Carrozzina): “Al Mondiale per fare bene, ma non vogliamo illudere i tifosi”

A poco più di un mese e mezzo dall’inizio del Mondiale di Hockey in carrozzina, che si disputerà a Lignano Sabbiadoro nell’ultima settimana di settembre, abbiamo raccolto il parere autorevole del ct della nazionale azzurra Saul Vadalà: “Stiamo preparando questi mondiali da quattro anni con un gruppo di giocatori che dedicano anima e cuore a questo sport e per riuscire ad ottenere un risultato importante nella prossima competizione. Nove dei dieci atleti che saranno presenti ai mondiali sono arrivati secondi agli europei del 2016. Il nostro girone sarà molto impegnativo, e richiederà la massima concentrazione fin dalla prima partita, quella che inaugurerà il torneo mercoledì 26 settembre, contro la Svizzera, squadra in costante crescita negli ultimi anni. Poi dovremo incontrare il Canada, al proprio debutto in una competizione internazionale, ed infine i campioni del mondo in carica: l’Olanda”. Sulle aspettative di successo alla competizione iridata, il ct è molto cauto, forse anche per non caricare eccessivamente il suo gruppo: “Non abbiamo nessuna aspettativa e non vogliamo che i nostri tifosi ne abbiano. Contiamo sulla forza del gruppo e sulla nostra mentalità che ci portano a voler vincere contro tutti, dalla prima all’ultima partita. Il secondo posto agli Europei oggi non conta nulla, ripartiamo da zero, pronti a dare tutto, nella nostra costante ricerca del miglioramento come squadra e come singoli”. La chiacchierata con il Ct Vadalà è anche l’occasione per fare il punto sulla crescita di questo sport in Italia: “Per quanto riguarda il nostro ‘movimento’ in Italia, bisogna dire che negli ultimi anni è cresciuto molto, sotto diversi aspetti. Innanzitutto da un punto di vista numerico: sono sempre di più gli atleti e le squadre tesserate, da un punto di vista organizzativo, considerato che il nuovo consiglio federale sta lavorando egregiamente per migliorare ogni area di questo sport e, infine, da un punto di vista qualitativo, in quanto i giocatori e le squadre sono di un livello sempre più alto e competitivo, tanto da rendere un’emozione unica seguire le fasi finali del campionato, dove si sfidano le 6 squadre più forti della serie A1 e A2”.

Foto inviata dalla Fiwh

 

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