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Un drappo per amico: Valentina e la danza aerea

La sinuosità e l’eleganza della danza, il fascino dell’acrobatica, una notevole dose di equilibrio e nervi saldi: sono solamente alcuni degli “ingredienti” che portano ad “aerial sports“, in alcuni casi anche “aerials“, ossia la danza aerea, una pratica sportiva che consiste nell’utilizzare strumenti sospesi per realizzare coreografie o figure artistiche. Una disciplina molto diffusa nel mondo e che da qualche tempo sta prendendo piede anche in Italia.

A vedere alcune esibizioni di questa danza aerea si rimane esterrefatti: sembra sempre infatti che la danzatrice (o il danzatore) sia sul punto di mollare “letteralmente” la presa. Invece – e per fortuna, diciamo – ecco il guizzo, il movimento, lo scatto che riporta l’atleta alla prosecuzione della sua evoluzione.

AERIALS, O DANZA AEREA – “Mi sono avvicinata a questa disciplina tramite una lezione di yoga aereo in palestra, l’insegnante un giorno in cui eravamo in pochissimi sotto Natale ha deciso di farci provare il cerchio. Mi sono innamorata subito anche se non è stata una vera lezione in quanto eravamo tutti neofiti; da quel momento abbiamo iniziato tutti insieme a sperimentare, prima sul cerchio e poi sul tessuto e poi ho preso la mia strada con una formazione più professionale”: a raccontarci la sua esperienza nell’aerials è Valentina Flammini, giovane atleta di Rieti, che dopo anni nelle arti marziali – che continua a praticare con ottimi risultati – di recente si è quindi avvicinata alla danza aerea. “Da quel momento – prosegue Valentina – ho cominciato degli allenamenti presso il gruppo Aerial Equilibre a Sarzana, sono loro i miei maestri”. Dal centro d’Italia alla Liguria per inseguire una nuova passione: sono tanti i sacrifici ai quali spesso gli atleti si sottopongono pur di ottenere il risultato.

FIGLIA D’ARTE – Cintura nera terzo dan di ju jitsu, più volte ha conseguito il titolo italiano nelle specialità demo team (esibizioni controllate con un mix di acrobatica e tecniche marziali), kata (esecuzione di tecniche contro avversari immaginari) e lotta a terra. “Le arti marziali sono una costante della mia vita – racconta Valentina – mi accompagnano sin da piccola”. E non potrebbe essere altrimenti: Valentina è infatti figlia d’arte, in quanto papà Roberto (con Valentina nella foto) è docente di ju jitsu da anni e a Rieti tiene lezioni nel suo dojo.

UN DRAPPO PER AMICO – Una famosa canzone di Lucio Battisti non recitava proprio così… di certo, le performance effettuate da Valentina Flammini con il suo drappo lasciano senza fiato lo spettatore. Anche la preparazione dello strumento di lavoro, per così dire, è ad alti livelli di scrupolosità: “Mi piace assicurarmi di
persona di come viene montato l’attrezzo. In realtà la maggior parte delle volte devo farlo da sola ma anche in caso contrario non voglio lasciare interamente la responsabilità agli altri”. Che si tratti di drappo, cerchio o altro, quindi, Valentina va a testare di persona prima di esibirsi. “Una cosa che non deve mancare mai prima di un’esibizione – aggiunge – è una buona dose di pece sulle mani: aiuta ad avere una presa salda e mi permette di esercitare meno forza quando mi arrampico, così i muscoli si stancano di meno e posso essere più efficiente più a lungo”.

ALLENAMENTI DIVERSI, MA ANCHE NO – “La preparazione è molto diversa e allo stesso tempo simile. A livello fisico l’agilità, la scioltezza, l’eleganza, la forza sono dei tratti comuni che vengono poi sviluppati in modo diverso e personalizzato in base allo scopo” dice Valentina. A seconda degli esercizi eseguiti, vengono sollecitate diverse parti del corpo: “Nella danza aerea la parte superiore del corpo è molto più sollecitata rispetto a quella inferiore, mentre nelle arti marziali è fondamentale avere delle gambe forti per tirare calci e controllare gli avversari. A parte questo ho trovato utilissimo il mio allenamento per la danza aerea quando mi sono ritrovata a combattere a terra, la mia presa sul kimono dell’avversario non era mai stata così salda! Per quanto riguarda le qualità mentali invece non trovo differenze: la concentrazione, la determinazione, la calma, il saper focalizzare, la lucidità nel momenti di fatica sono estremamente importanti, sia che mi trovi a 4 metri di altezza sia che stia combattendo sul tatami“.

SEMPRE IN PALESTRA – Valentina è cresciuta in palestra e a lei non pesa affatto doversi allenare tutti i giorni – o quasi – anche perché ora appunto c’è anche la danza aerea: “Al momento mi alleno tutti i giorni, una o due volte al giorno, con un giorno di riposo che per ora è il sabato. Non ho sempre una routine regolare purtroppo, dipende dagli spettacoli o dalle gare, dal lavoro, dalle lezioni. Ora che sono a ridosso di uno spettacolo importante cerco di allenarmi il più possibile ma senza esagerare, per essere sempre in forma ma mantenendo le forze. Praticando più discipline, insegnandole e vivendo di sport gli impegni si susseguono ma cerco di mantenere il tutto bilanciato, il rischio di overtraining è sempre presente”.

PLAY LIST “MISCELLANEA” – La musica è fedele compagna di viaggio di Valentina: per ogni occasione c’è una colonna sonora, una canzone. “Se c’è una cosa che amo della danza aerea è la contaminazione, con un po’ di studio e preparazione si può adattare a qualsiasi genere: classica, elettronica, rock, soul, commerciale, hip hop e così via. Una bella canzone lenta e ricca di significato aggiunge il pathos necessario e permette di godersi tutti i movimenti con calma ed eleganza, ma le più divertenti sono quelle più ritmate, frizzanti: basta dargli la giusta interpretazione”.

Lo stesso per le arti marziali: “Le mie preferite sono le musiche epiche e le colonne sonore: per esempio per anni durante le dimostrazioni abbiamo utilizzato il tema del film Pirati dei caraibi che era una vera bomba. In generale servono canzoni ritmate, coinvolgenti, quelle che ti danno la carica e ti tirano fuori la grinta! Quando ero più piccola invece la compilation gare era fatta principalmente di musica elettronica, una delle più usate era Sandstorm di Darude, oppure Safri Duo. Abbiamo spaziato molto (e tuttora lo facciamo in realtà) passando anche per Hevia e per una delle canzoni del cartone Mulan per esempio. Tutte le musiche che utilizzo mi rimangono nel cuore comunque, risentendole tuttora mi suscitano grande emozione”.

SPORT, ARTE, SPETTACOLO E… BURLESQUE – Gli impegni con le arti marziali, gli allenamenti con la danza aerea, il lavoro: Valentina è super impegnata e, giusto perché ha “molto” tempo libero, si è lanciata in una nuova avventura, sempre collegata alla danza aerea. “In questa occasione – spiega Valentina – oltre che performer mi sono cimentata come coreografa e codirettrice artistica di una compagnia di recente fondazione, la compagnia Dragonfly. A proposito della contaminazione di cui parlavamo prima questo spettacolo fonde tantissimi generi: la danza aerea, la classica, il contemporaneo, l’hip hop, le arti circensi in generale. Il fil rouge che collega tutte queste esibizioni è un genere tutto particolare, il Burlesque. Rivisitato in chiave un po’ più soft ci siamo ispirate al famoso locale Moulin Rouge per dar vita a numerose coreografie che toccano un po’ tutti questi generi ma mai allontanandosi dal genere sexy e accattivante tipico del luogo. Andremo in scena il 19 e 20 ottobre, poi il 29 novembre e poi il 21 dicembre, ma ci aspettiamo di avere presto molte altre date non solo nella nostra città che è Rieti ma anche in giro per l’Italia”.

DETERMINAZIONE D’ACCIAIO – Valentina dà tre suggerimenti per chi vuole approcciarsi alla danza aerea: “Il primo suggerimento che posso dare da praticante e da insegnante è quello di rivolgersi a persone qualificate per prendere lezioni. È una disciplina di grande soddisfazione ma anche complicata, essere nelle mani giuste è decisamente una via preferenziale. Io ho iniziato da autodidatta e l’ho potuto fare grazie alla preparazione fisica che avevo con le arti marziali, ma quando ho trovato i miei maestri e mentori a Sarzana, il gruppo Aerial Equilibre, mi si è aperto un mondo. Ci sono molti insegnanti validi in giro ma è importante rivolgersi a qualcuno che sia ben preparato. Il secondo è di non mollare: i miei migliori allievi sono quelli che hanno una determinazione d’acciaio, a prescindere dalle capacità fisiche che piano piano possono essere sviluppate. La danza aerea ha tanti elementi difficili, per questo non bisogna farsi buttare giù quando qualcosa non riesce, ma trovare il modo, con l’aiuto del proprio insegnante, per raggiungere l’obiettivo indipendentemente da quanto ci sia voluto al resto della classe. Ognuno ha i suoi tempi e le sue qualità e queste piano piano vengono fuori. Il terzo consiglio è di accompagnare, se possibile, lo studio dell’aerea con lo studio della danza: sono due cose strettamente legate e insieme offrono la preparazione ideale”.

(Foto dal profilo fb di Valentina Flammini)

marcodesimone83@gmail.com