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Vela, il viaggio in solitaria di Marco Rossato per abbattere le barriere della disabilità

E’ partito dall’Arsenale di Venezia il 22 aprile scorso e toccherà ben 63 tappe, circumnavigando le coste italiane. Un viaggio in solitaria con il suo trimarano Dragonfly800 per Marco Rossato, velista rimasto disabile motorio agli arti inferiori in seguito ad un incidente motociclistico, che abbiamo intercettato telefonicamente nei giorni scorsi mentre si trovava nel porto di Gaeta. “Ho avuto la fortuna di fare il mio battesimo in barca a vela in Atlantico, al largo delle coste cubane, nel 1998. Forte di questa esperienza, ho sempre avuto il sogno di tornarci ai Caraibi, in barca a vela in solitaria”, si racconta così alla redazione del Bello dello Sport. “Nel 2001, dopo l’incidente in moto, mi sono un attimo fermato. A febbraio del 2002 torno a casa, il tempo di riprendere l’autonomia e ricomincio le attività sportive che facevo prima. Mi metto alla ricerca di una scuola a vela attrezzata per la mia condizione. La scopro a Sabaudia, nel Circeo, dove avevano varato uno slup di 12 metri completamente accessibile e conducibile anche da una sola persona in carrozzina. Lì sono cresciuto velisticamente, facendo tanta esperienza. Negli anni ho fatto l’istruttore di vela tra Venezia e Lago di Garda”.

L’idea di compiere un’impresa unica era sempre viva nella testa di Marco:”Quattro anni fa, all’età di 40 anni, ho riaperto il cassetto dei miei sogni ma ho capito subito che era un progetto oneroso e difficilmente avrei trovato sponsor. Allora ho deciso di fare qualcosa più alla mia portata, che è il giro d’Italia in solitaria. Ho anche scoperto che non l’ho fatto mai nessuno e questo mi gratifica ancora di più”.

Il viaggio di Marco Rossato, che terminerà il 22 settembre presso il salone nautico di Genova, rientra nel progetto “Tri Sail4all”, che si pone tre obiettivi fondamentali: rilevare e verificare l’accessibilità dei porti, perlustrare la possibilità di conseguire la patente nautica senza limiti e contribuire a diffondere capillarmente i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Il progetto TRI dimostra che, se attrezzati ed esperti, tutti possono vivere il mare allo stesso modo.

Al fianco di Marco c’è un camper, adeguatamente attrezzato, che via terra lo sta supportando in questo viaggio con il compito di dare la massima visibilità all’evento. Gli chiediamo dell’accoglienza che sta ricevendo nelle tappe appena concluse:“L’accoglienza è fantastica, va oltre le nostre aspettative. Ci sono tanti curiosi che si fermano per chiedere informazioni, c’è chi vuole farsi un selfie. Sono davvero soddisfatto del calore che stiamo ricevendo”. Marco Rossato guarda già oltre, il progetto che sta portando avanti con l’Associazione dei Timonieri Sbandati, di cui è socio fondatore, non si ferma certo al porto di Genova il 22 settembre.

Nel mirino c’è già la seconda parte del progetto che si svilupperà nel 2019:”Sempre a bordo del trimarano Dragonfly 800 Swing Wing, percorreremo tutta la costa ovest Italiana da Genova a Reggio Calabria e la circumnavigazione della Sardegna e Sicilia, con l’obiettivo di portare a bordo 140 persone con disabilità che stiamo selezionando tramite il nostro sito internet. L’equipaggio sarà formato da gruppi di 3/4 persone con disabilità motorie, sensoriale e/o cognitive. L’idea è di dimostrare al mondo che in barca i disabili possono essere parte attiva di un equipaggio e non semplici ‘trasportati’”.

La terza parte del progetto si svolgerà verso la fine del 2020, inizi del 2021, con la traversata atlantica in solitaria di Marco Rossato che ci rivela, in conclusione, che nel 2020 il suo equipaggio ripercorrerà il viaggio di Ulisse con un’ammiraglia di 22 metri, prima vela d’epoca, opportunamente attrezzata.

Fonte foto: profilo Fb Marco Rossato

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