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8 Marzo, Natalia Girotto: “Noi donne ancora poco considerate nello sport”

“La giornata Internazionale della donna non è un giorno normale e si festeggia, in realtà, grazie a tante donne forti che alla fine del XIX secolo combatterono per i diritti tra i sessi. La data, in particolare, è dovuta grazie alla scelta di una donna tedesca, Clara Zetkin.
Credo che, ancora oggi, nel ventunesimo secolo, le cose non siano cambiate come vorremmo e come dovrebbe, ci sono ancora tante indifferenze, tanti pregiudizi, tante ingiustizie, ma non è questo il motivo per cui dovremmo arrenderci.
Nello sport, purtroppo, le cose non cambiano molto. Ci sono ancora differenze salariali, pregiudizi che si riferiscono ad essere un “sesso fragile”, differenze negli investimenti in una squadra femminile o maschile.
Ma la cosa vera, e che ammiro, sono quelle donne davvero stimolanti che ti fanno riflettere e ti spingono a non rinunciare ai sogni. Un esempio è stato il maratoneta Stamati Revithi.
Sicuramente ci sono tante storie che neanche conosciamo.
In questo giorno vorrei congratularmi con tutte le donne atlete, in particolare quelle della pallamano, solo noi conosciamo le difficoltà quotidiane che dobbiamo affrontare.
A noi, a volte mancano le sponsorizzazioni, gli incoraggiamenti, molte lavorano 8 ore prima di un allenamento, ma hanno ancora passione e l’impegno a fare sempre il meglio per il gruppo e per lo sport”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).