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GRANDONI: “PER POTER ALLENARE TUO FIGLIO BASTA NON PARLARE DI CALCIO A CASA”

Alessandro Grandoni ha avuto la proposta di allenare il Pisa Primavera ma prima di accettare ha dovuto superare un ostacolo familiare: il figlio Mattia: “Prima di accettare l’offerta del Pisa ho parlato con mio figlio, sicuramente era necessario perché sarei stato il suo allenatore”.
Dopo questa prima fase cosa bisogna fare per poter mantenere gli equilibri in casa e nello spogliatoio: “In casa non parliamo di calcio da venti giorni, semplice. Per quanto concerne il discorso spogliatoio io cerco di fare il mio lavoro nel modo migliore possibile cercando di essere più oggettivo possibile. Tanto per fare un esempio, la scorsa partita Mattia non ha giocato perché ho ritenuto corretto così mentre nella trasferta contro la Salernitana l’ho schierato dal primo minuto”.
Quindi è possibile la convivenza padre figlio in una squadra?
“Decisamente si, basta lavorare e prendere decisioni secondo coscienza senza favorire il proprio figlio rispetto agli altri”.
Ma una sua “azione” ha strappato gli applausi della tribuna, parliamo dell’episodio dove, nonostante stesse perdendo due a zero, palla in attacco per voi, ma nel vedere un calciatore avversario a terra lei ha gridato al suo calciatore di mettere la palla fuori. Non avendolo fatto, lo ha richiamato a gran voce: “Noi alleniamo in un settore giovanile e non dobbiamo insegnare ai nostri calciatori solo i lanci, passaggi, stop o cose tecniche ma anche i comportamenti che bisogna avere durante una gara”.
Infine una parola da spendere per Arturo Lupoli: “Vive una situazione strana, ma con noi sta facendo benissimo e si sta allenando con intelligenza e dedizione”.
Questi sono episodi che fanno bene al calcio, complimenti mister Granoni.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).