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LA SALERNITANA NON E’ SOLTANTO NOSTRA

Di solito non scriviamo di Salernitana durante la settimana, per una scelta editoriale ben precisa, solo calcio e nessun commento che non sia legato alla partita disputata. Non ci piace parlare parlare parlare, ma osservare, e come un bravo cronista deve fare… scrivere di quello che vede.
Questa volta vogliamo fare un’eccezione e scrivere di quello che si percepisce o, forse, di quello che si potrebbe percepire all’esterno.
Sappiamo che il calciatore è, secondo noi, prima testa e poi fisico e piedi, sappiamo che in questo momento delicato della stagione, il campionato della salvezza si vince prima con la testa e con la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo. Questo atteggiamento, a nostro avviso, produrrebbe una riduzione di errori nati, spesso, dalla paura di sbagliare.
Ora più che l’allenamento fisico serve l’allenamento mentale, allenarsi a vincere ad essere pronti alla battaglia.
Volevo solo concludere dicendo, che uscire dal campo e finire la stagione da salvi anche per i calciatori deve essere un valore aggiunto al loro curricula, dire io ero in prestito, ma ho fatto di tutto per salvare la Salernitana (e ci sono riuscito) vale un contratto. Ricordate che da questo stadio sono passati tanti campioni che seppur criticati, poi, col la loro testa hanno raggiunto traguardi importanti. Penso che non ci sia bisogno di fare nomi, basta solo pensare a questo.
La Salvezza si può raggiungere, tante squadre, anche peggio organizzare della Salernitana hanno fatto un filotto importante di vittorie, perché non riuscire anche Voi!
Buon campionato Salernitana!

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).