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Look what j just found on The ice!

“Look what I just found on the ice!”.

Quando Tom mi mostra lo spezzone di corda viola faccio un salto indietro nel passato. Ho speso ore di scalata a cercare una traccia dei miei passaggi sullo sperone, ma niente.

La giornata di scalata non comincia proprio al massimo. Il campo 3 non è uno dei migliori che abbia mai piazzato. Si trova all’interno di un crepaccio sul bordo sinistro del canale Mummery, appena a destra della porta di ingresso dello sperone. E’ abbastanza protetto rispetto alle slavine che scendono dal canale, ma è anche una specie di ‘buca da golf’ per tutta quella neve che vi scivola dentro dalla parete dello sperone.

Quando siamo arrivati non ci sembrava vero di trovare uno spazio piano proprio lì, dentro il crepaccio. Spianato il cono di neve che ci intralciava, abbiamo montato la prima delle due tende. Purtroppo il cono di neve, in una notte agitata e nevosa come è stata quella appena trascorsa, si è riformato in poche ore. La nostra tenda è stata sommersa.

Rahmat si è alzato di scatto: “Non c’è aria, stiamo soffocando”.

Sono steso nel sacco a pelo, indosso la tuta in piuma, sono una specie di bruco stretto dentro la sua tana per non disperdere neanche una caloria:

“Are you sure that is not the altitude sickness?” (Sei sicuro che non è il male di montagna da altitudine?”.

Rahmat fa cenno con il capo che non è l’altitudine.

Tasto con il gomito la parete della tenda per capire a che livello la neve esterna è arrivata. Una pressione costantemente crescente continua a spingermi sul lato sinistro riducendo il mio spazio vitale. Io e Rahmat siamo stretti spalla a spalla.

Allora capsico, la neve copre quasi completamente la tenda e ci ha ridotto l’ossigeno. Ecco perché siamo entrambi svogliati e letargici.

Per un attimo un brivido mi passa dalla testa fino alle budella, bisogna muoversi e fare qualcosa. Reagisco d’istinto come se avessi all’improvviso chiarezza di cosa devo fare. Rahmat mi ansima sul collo, ma è immobile.

“I go out, don’t worry!” ( Vado fuori, non preoccuparti).

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).