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I TRAUMI PIU’ FREQUENTI NELLE CATEGORIE PULCINI ED ESORDIENTI

Riprendendo lo studio traumatologico effettuato sui giovani calciatori già esposto nel precedente articolo (https://www.ilbellodellosport.it/la-traumatologia-nel-calcio-giovanile/), approfondiamo ora i traumi che si presentano più frequentemente nelle categorie Pulcini ed Esordienti (8-12 anni).

Prima, però, vorrei fare una breve digressione sui traumi sportivi. Per trauma sportivo si intende appunto una lesione di un tessuto provocata da una forza meccanica (trauma) nel corso di un’attività sportiva.

Ritornando a noi, nei più piccoli sono presenti traumatismi accidentali e spesso non vi è differenza tra allenamento e partita.

Tra i traumatismi più frequenti abbiamo quindi :

–  Traumi acuti diretti;

i traumi acuti sono il risultato dell’azione di una forza meccanica molto violenta e rapida  che agisce in una unità di tempo su una struttura integra e  si dicono diretti quando l’effetto lesivo si verifica nel punto di applicazione di tale forza meccanica. Nei calciatori più piccoli i traumi acuti diretti più frequenti sono le contusioni (Le contusioni sono lesioni conseguenza di un trauma diretto, la cui forza vulnerante non è sufficiente a provocare una discontinuità dei tessuti ma abbastanza per rompere piccoli vasi sanguigni con infiltrazioni ematiche sottocutanee che danno origine al cosiddetto “livido”) e leggere fratture (le fratture sono lesione di continuità, parziale o totale di un segmento osseo determinata da una forza traumatica di intensità superiore alla resistenza meccanica del segmento osseo stesso).

 – Forme da sovraccarico;

le forme da sovraccarico sono anche dette traumi acuti cronici, e rappresentano l’evoluzione di un trauma acuto non adeguatamente trattato o derivare dal sommarsi di azioni lesive sub-massimali ripetute nel tempo. Nei calciatori più piccoli le forme di sovraccarico più frequenti sono le osteocondrosi del calcagno (si verifica in sede di inserzione del tendine di Achille, cioè nel nucleo apofisario posteriore del calcagno. Si manifesta all’età di 8-13 anni con dolorabilità locale che si accentua al carico. L’evoluzione è sempre benigna, senza deformità, ma la durata della malattia può essere lunga, anche 2 o più anni).

Aldo Costanza, medico sportivo ed ex medico sociale della Battipagliese Calcio

redazione@ilbellodellosport.it

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