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Antonella Coppola: “Vi racconto i miei scudetti”

Antonella Coppola risulta essere l’atleta di pallamano, in attività, più scudettata d’Italia e la nostra redazione ha voluto giocare, con l’ex capitano della Jomi Salerno, facendole fare un bel passo all’indietro.
La scelta di Antonella Coppola di ripartire dalla serie A2, in quel di Erice, ha destato non poche sorprese nell’ambiente della pallamano, ma chi la conosce bene, sa che le sfide difficili sono quelle che la rendono la guerriera che ha dimostrato di essere in questi anni di attività. Il sogno di Antonella Coppola è quello di poter festeggiare il suo nono titolo, il primo lontano dalla sua città.

IL PRIMO SCUDETTO 2003/2004

“Ero la piu piccola della squadra. A quei tempi essere convocati con “le grandi” non era sicuramente facile. Se non ti impegnavi restavi a casa. Punto. Quando Adriana Prosenjak fece il mio nome tra le convocate non ho dormito la notte. Quello è stato l’unico scudetto che ho vinto non entrando nemmeno per un minuto. Ma lo porto nel mio cuore come l’emozione, indimenticabile, che mi ha lasciato dentro. Però quell’esperienza ha fatto scattare, dentro di me, quella voglia di dire che cosi  volevo vincere con la maglia inzuppata di sudore”.

HANDBALL SALERNO – PRIMO SCUDETTO VINTO CONTRO DOSSOBUONO

IL PRIMO CON LA PDO – 2009/2010

“L’Handball Salerno, era scomparsa da due anni e,  insieme a due delle giocatrici più forti mai incontrate,  Pavlyk e Anisenkova, sposiamo il  progetto PDO.  Si vince il campionato di A2. Nel 2009 torna sulla panchina di Salerno Prosenjak. Si ricompone il gruppo Handball Salerno,  ma, stavolta, lo scudetto lo vinco giocando”.

ANTONELLA COPPOLA CON I MOSTRI SACRI PAVILIK E ANISENKOVA

 

2010/2011 – 40 GIORNI PER VINCERE

“La mia squadra era seconda in classifica, spenta e sofferente. Il Sassari del presidente Pes è la capolista ed un’autentica corazzata. A quaranta giorni dalla fine del campionato la società decide di esonerare la Prosenjak e di puntare su Andreasic. Vincere lo scudetto al Palasantoru pareva una follia, eppure la storia è andata proprio cosi. Il ricordo più bello che ho di quella partita resta senza dubbio l’applauso delle giocatrici di Sassari, e parlo davvero di “signore” giocatrici che, nonostante avessero appena perso lo scudetto a casa loro, davanti al loro pubblico, erano in campo, alcune con le lacrime agli occhi, ad applaudire la prodezza sportiva di Salerno. Per me è stato un grande onore giocare contro di loro”.

TERZO SCUDETTO VINTO NELLA GARA CONTRO SASSARI

2012/13 – “HO TIRATO FUORI UN GOL DALLA SPAZZATURA”

“La gara decisiva? Ricordo che sembrava persa. A poco meno di due minuti dalla fine perdevamo in casa di 2 gol. Non riuscivamo più a segnare. Ma è proprio vero che non si molla mai! Da pivot, non capita spesso di giocarsi un uno contro uno, soprattutto non te lo vai a giocare quando un tuo errore vorrebbe dire partita chiusa e addio sogno scudetto. Giovanni Nasta a fine partita ,mi ha confessato che quando mi ha visto partire ha pensato che fossi pazza!!!  Ma forse è proprio nei momenti in cui la palla pesa come un macigno che viene fuori il carattere. Qualcuno mi disse che avevo tirato fuori un gol dalla spazzatura. E forse fu cosi, ci furono altri due gol e delle parate decisive della Pruster. Lo scudetto restava, comodo, a casa”.

GIOVANNI NASTA COSI’ RINGRAZIA ANTONELLA DOPO LA VITTORIA SCUDETTO

2013/2014 – LO SCUDETTO PRIMA DI TUTTO…

“Non era facile riconfermarsi ancora. Ma quella coppa resta una delle più sofferte e difficili, non solo per ragioni sportive. Molti non sapevano. Quell’anno le mie condizioni di salute non erano delle migliori. Ma non avrei mai lasciato la mia squadra da sola e, pur di giocare, “quella partita” decisi, nonostante la società avesse messo al primo posto solo ed esclusivamente la mia salute, di rinviare un’operazione alla quale dovevo sottopormi. Se lo rifarei? Senza ombra di dubbio”.

 

2016/2017 – ANCHE CARDACI VINCE UNO SCUDETTO

Scudetto numero 6 per me. Ci allenava Cardaci. Ho passato un anno intero a tormentarlo perché non aveva ancora vinto uno scudetto, lui. . . ora non posso più prenderlo in giro, e credo che lui sia molto felice di questo.

 

I TIFOSI DELLA JOMI SALERNO –  LA COREOGRAFIA PRIMA DELLA GARA CONTRO CONVERSANO

 

2017/2018 – LO ZAINO VUOTO … “VOLEVO SOTTERRARMI!”

“E siamo a 7.  Ricordo che entro nello spogliatoio, apro lo zaino e… non c’e il completino. Aiuto! Mancano anche le scarpe. Sono sempre stata una “piccola” smemorata ma,  mai mi era capitato di lasciarli a casa prima di una partita. Pina (Napoletano – ndr), mia storica vicina di panca controlla lo zaino. Non ci crede manco lei. Corro a casa e rientro in campo alla velocità della luce. Dopo la partita ci ho riso su, ma vi giuro che in quel momento volevo sotterrarmi”.

 

LA JOMI BATTE IN FINALE L’INDECO CONVERSANO

 

2018/2019 – L’INDIMENTICABILE!

Indimenticabile. Avevo giocato tutto l’anno fuori ruolo per esigenze tecniche, ma non quella partita che, poi, sarebbe stata l’ultima con la maglia di Salerno. In finale ritorno nel ruolo dove tutto è cominciato ( pivot – ndr). Probabilmente era proprio così che doveva finire il mio trascorso con la maglia della PDO. Il momento più bello? Quello in cui mi fermo davanti al portiere per mandare a rete un talento come Giulia Fabbo (leggi l’intervista).

JOMI CAMPIONE D’ITALIA 2019 BATTUTA ODERZO 30 A 20.

mautonegiuseppe1998@gmail.com