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Tra campi e tribunali: presente e futuro di Andrea Pippa, neo dottore in Giurisprudenza

Il calcio italiano si è sempre contraddistinto per l’esiguo numero di atleti capaci di coronare un importante obiettivo extra sportivo come la laurea. Dopo gli illustri esempi di Chiellini, Laverone e Guglielmo Stendardo, Andrea Pippa, ex difensore della Salernitana, si è inserito nella ristretta cerchia di calciatori laureati, divenendo lo scorso anno dottore in legge.

Come è nata l’idea di perseguire questo percorso di studi?

“Ho sempre pensato di restare nel mondo del calcio dopo aver appeso definitivamente gli scarpini al chiodo, ma interpretando una figura dirigenziale ed amministrativa. Pertanto, alla luce della passione che ho per le norme ed i codici, ho intrapreso questo percorso. Ovviamente i miei impegni sportivi in giro per lo Stivale hanno fatto sì che impiegassi più tempo di altri colleghi studenti per conseguire il medesimo obiettivo. È stato difficile, ma al tempo stesso gratificante”.

Qual è stato l’argomento cardine della tua tesi di laurea e cosa stai facendo attualmente?

“Ho parlato dell’articolo 3, quello incentrato su temi dell’uguaglianza. Mi sono, inoltre, soffermato sui temi del razzismo, piaga fin troppo dilagante e purtroppo abbastanza diffusa anche nel mondo del calcio. Sto seguendo dei corsi di specializzazione sul diritto amministrativo e sportivo. Per questo motivo, sono rimasto svincolato. Non ti nego, però, che, quando avrò la stabilità giusta, vorrei tornare a giocare a calcio, magari a livelli dilettantistici. Ho 32 anni, ma ancora il fisico integro: nel frattempo mi tengo allenato giocando da amatore. Dopo tanti anni di attività agonistica, è difficile resistere al richiamo del pallone”.

Se ti chiedessero di occuparti anche della gestione tecnica di una società, lo faresti?

“Sì, ho acquisito una certa esperienza nel corso degli anni e pertanto ritengo che sarei in grado di coniugare questo eventuale incarico con quello che auspico di avere in futuro”.

Hai calcato principalmente i campi della terza serie: che giudizio dai all’organizzazione generale e quali modifiche apporteresti per migliorarla?

“La serie C può essere definito il campionato che maggiormente mi compete, essendo quello in cui ho collezionato il maggior numero di presenze. Personalmente ritengo sia un torneo importante, spesso nobilitato dalla presenza di gloriose società decadute. In Italia c’è grande fame di calcio, ma forse non si hanno più a disposizione mezzi adeguati. Ho giocato diversi anni anche in C2 e credo che quel livello di semiprofessionismo abbia rappresentato per anni uno strumento mediante il quale riuscire ad essere in terza serie, contenendo i costi rispetto alla C1. Purtroppo, nonostante l’attuale riduzione degli organici, fattore di per sé negativo per la nostra categoria in quanto giocoforza comporta la riduzione dei posti di lavoro a disposizione, molte squadre non riescono ad avere bilanci in regola e si perdono per strada. Mi è capitato in carriera di vivere problematiche economiche in relazione a pagamenti non pervenuti da società sportive e pertanto sono un estimatore del calcio pulito: restino nelle rispettive leghe solo le squadre che hanno effettivamente le disponibilità economiche tali da sostenere l’intera attività”.

Come valuti il torneo di B in generale e cosa ci dici sulla Salernitana?

“È un campionato molto livellato, come al solito. Bastano un paio di risultati utili consecutivi per coltivare sogni, così come bastano due sconfitte per ritrovarsi invischiati nella zona calda. Ho seguito spesso dal vivo le partite della Salernitana. Personalmente ritengo che nelle ultime due battute d’arresto ci siano state decisioni arbitrali sfavorevoli. Sono fiducioso in vista del girone di ritorno in quanto i granata hanno una rosa importante ed un allenatore di esperienza. Con qualche ritocco nel mercato invernale, spero da tifoso che la Salernitana possa duellare alla pari con le formazioni più forti del torneo, conseguendo magari la qualificazione ai playoff”.

Fonte foto: Paestum in rete

 

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015