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CHIUSURA COL BOTTO PER “IL CALCIO DIETRO LE QUINTE”: INTERVISTA A 360° CON VANESSA LEONARDI (SKY)

Ospite di eccezione per l’ultima puntata della nostra rubrica “Il calcio dietro le quinte”. Il nostro viaggio, infatti, termina con una delle più apprezzate e preparate professioniste della tv italiana, per quanto concerne lo sport: Vanessa Leonardi, giornalista di Sky.

Come sei riuscita ad entrare a far parte della squadra di Sky?

“Lavoravo a Roma per una radio romana e collaboravo con ‘La Gazzetta dello Sport’. Sky ricercava persone per ampliare la sua redazione sportiva. Ivano Santovincenzo, vice direttore vicario di SkyTg24, era solito ascoltarmi nella trasmissione che curavo in compartecipazione con Marcello Micci in cui parlavamo della giornata calcistica, ma non solo. Mi fu chiesto allora di sostenere un provino e da lì ho iniziato a lavorare in pianta stabile per Sky”.

Quali consigli senti di dare a coloro i quali pensano di intraprendere il tuo stesso mestiere?

“Fare tanta gavetta. Lavorare per strada costituisce un ottimo espediente mediante il quale riuscire ad essere efficace nel prosieguo della carriera. Ricordo quando ero capace di andare da una parte all’altra di Roma pur di scovare notizie inedite. Iniziare lavorando in questo modo mi ha permesso di coltivare tante conoscenze e di riuscire a crearmi una rete di agganci tale da consentirmi di poter espletare nel migliore dei modi la mia professione, costituendo un bel trampolino di lancio”.

Tuo marito Maurizio Compagnoni è un fuoriclasse della telecronaca: hai mai provato a cimentarti in questo ruolo?

“Sai che ci avevo pensato? Non sono molte le donne predisposte ad effettuare questo tipo di servizio specifico. Ho fatto qualche prova, specie nel commento dei cosiddetti highlights, ma ho ravvisato che non era il caso che proseguissi. La telecronaca è un qualcosa che il giornalista di turno deve sentire nelle proprie corde e confacente alle proprie inclinazioni”.

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Ti piace più fare conduzione dei telegiornali o seguire un evento a bordo campo?

“Sono due cose diverse. Personalmente ho piacere nel fare entrambe le mansioni: vedere la palla che rotola, sentire gli umori di allenatori e giocatori è un gran privilegio, ma la conduzione è capace di farmi sentire padrona di casa”.

Qual è stata la trasferta più lunga della tua vita da inviata?

“Credo il periodo al seguito della Nazionale Under 21 in Israele agli Europei del 2013. Era la selezione giovanile guidata all’epoca da Devis Mangia, avente in Immobile, Insigne, Verratti e Florenzi i suoi più fulgidi talenti. Credo sia stata la manifestazione più importante che abbia seguito in prima persona ed in generale una delle gratificazioni più belle della mia carriera finora. Ero a stretto contatto con i giocatori e vivevo la manifestazione come una grande festa. E’ stato un grande torneo in quanto l’Italia si arrese solo in finale alla Spagna”.

Quando hai sofferto di più il freddo nella tua carriera da inviata a bordo campo?

“Una volta a Bologna mi trovavo in compagnia di Marco Nosotti: stavamo patendo così tanto il gelo che i ragazzi dell’infermeria del Dall’Ara decisero di omaggiarci di un plaid. Quest’anno mi è capitato di soffrire particolarmente il freddo al Franchi di Firenze per Fiorentina – Juventus, così come alla ripresa del campionato dopo la sosta invernale presso il San Paolo, in compagnia di Massimo Ugolini, durante Napoli – Sampdoria”.

Qual è, a tuo avviso, il segreto che si cela dietro il successo dell’informazione sportiva targata Sky?

“L’utilizzo di un linguaggio universale capace di arrivare al cuore delle persone ed in grado di rendere appassionati di sport anche persone che mai avrebbero pensato di diventarlo. Ti faccio un esempio in famiglia: mia madre non ha mai seguito la MotoGP, ma le piace così tanto il modo di raccontare quella disciplina da parte di Guido Meda che ora è arrivata finanche a tifare per Valentino Rossi”.

Qual è stato lo stadio o il luogo inerente lo sport che ti ha maggiormente impressionato?

“Lo Juventus Stadium è bellissimo: tutti me l’avevano detto appena venne inaugurato ed ho potuto constatarlo in prima persona. Quest’anno ho avuto la possibilità di seguire un match dell’Ungheria a Budapest e devo dirti che sono rimasta favorevolmente impressionata da uno stadio che, pur non ospitando una compagine big a livello europeo, costituisce un gioiello architettonico”.

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Hai mai praticato qualche sport e quale ti piacerebbe praticare in futuro?

“Quando ero piccola ho praticato pallacanestro e pallavolo. In generale, sono pigra e attualmente pratico acqua gym”.

Quali altri sport segui con particolare interesse, oltre il calcio?

“Mi piacciono tennis, MotoGP e la NBA, specie quando iniziano i playoff”.

Qual è il tuo sportivo preferito in assoluto?

“Nutro grande ammirazione nei riguardi di Federer: è l’incarnazione della classe e della capacità di non mollare mai. Non a caso è adorato da tutti”.

Quanto ti inorgoglisce vedere te e tante altre colleghe essere riuscite a far parte di un mondo precedentemente prettamente al maschile come quello del giornalismo sportivo?

“E’ una cosa molto bella e gratificante essere apprezzate come professioniste. Ormai nessuna fa caso al fatto che a parlare sia Vanessa Leonardi o Giovanni Guardalà, ad esempio, giusto per citare un altro bravo collega. Spero che si prosegua sempre più in questa direzione”.

N.B fonte foto Internet

Le immagini sono state pubblicate col consenso dell’intervistata

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015