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DAL CASINÒ ALLA PORTA DEL NEUCHATEL: LA STORIA DEL “POSTINO” NICASTRO

Ha difeso le porte di diverse squadre tra C1, C2 e serie D. Cinque anni fa ha deciso di smettere con il calcio per accettare un lavoro da croupier in un casinò svizzero. Poi il ritorno in campo con alcune squadre dilettantistiche svizzere, un lavoro come agente della logistica nelle poste svizzere e un contratto con il Neuchatel Xamas, gloriosa squadra con presenze anche in Champions League. E’ la storia di Federico Nicastro, classe 1981, che si è concesso ai microfoni del Bello dello Sport per raccontare la sua carriera e tanto altro. “Ho cominciato a 7 anni nella squadra del mio paese, Certaldo, in Toscana, dove è nato anche Spalletti. Ho fatto tutto il settore giovanile fino a 16 anni. Poi ho esordito in Promozione, dove ho vinto il campionato. L’anno dopo ho giocato in Eccellenza, poi ho giocato tre anni a Poggibonsi dove ho vinto il campionato in Serie D, ho fatto quattro anni alla Massese, dove vincemmo il campionato di Serie D, lo scudetto dilettanti e anche il campionato di Serie C2. Poi sono stato a Crotone, alla Giacomense, Lucchese ed infine Ebolitana”. 

Dopo Eboli decide di lasciare il campo per dedicarsi ad altro. Frequenta la scuola Cerus di Roma dove studia poker, roulette americana e black jack per diventare croupier. “Dopo l’esperienza all’Ebolitana, stagione 2011/2012, decisi di fermarmi e fare di fare un corso di formazione per croupier di casinò. Mi iscrissi a gennaio e il 27 marzo mi sono trasferito in Svizzera, perchè avevo trovato lavoro in un casinò di Neuchatel. L’idea era che quel lavoro potesse essere il mio futuro”. 

Poi l’incontro che gli consentirà di rimettere i guanti da portiere e tornare in campo. “Una sera, ad un tavolo di black jack, un signore italiano iniziò a parlare di calcio. Sorridendo gli feci una battuta:”Guardi che Lei di calcio non ci capisce niente!”. E lui mi disse:”Come si permette un croupier di dire che io non so nulla di calcio?”. “Guardi”, gli dissi, “faccia una cosa: prenda il cellulare, vada su internet e scriva il mio nome. Vedrà che qualcosina ho fatto”. Alle 5 del mattino me lo ritrovo fuori dal Casinò e mi propone di giocare con la sua squadra di cui era presidente. Ai primi tempi non diedi peso a quell’offerta, poi capii che alle spalle di quella squadra c’era una società importante e allora accettai la proposta. Era il mese di settembre 2014 e così ripresi a giocare. La squadra partecipava alla settima lega svizzera, corrispondente ad una prima categoria italiana. Feci venire dall’Italia anche due cari amici: Aldo Perricone, un ragazzo che ha fatto tanta serie C, e Salvatore Vicari, che ha giocato anche in serie A con Reggina e Livorno. Con loro ho giocato insieme per un anno nel Fc Ticino. Poi le strade si sono divise perchè sono andato a giocare in una squadra in sesta serie, vicino casa”. 

Nel frattempo viene assunto dalle Poste svizzere come agente della logistica perchè il lavoro di croupier, che si svolge principalmente di notte, non gli consente di conciliare i suoi impegni con una squadra di quinta lega svizzera, con cui vince, l’anno scorso, il campionato.

Poi arriva la chiamata dal Neuchatel Xamax, serie B svizzera. “L’anno scorso, mentre ero in vacanza, mi arriva la chiamata inaspettata dallo Neuchatel Xamax, una squadra che ha giocato anche in Champions League. Tornavo da una vacanza in Madagascar e non ero al massimo della forma. Ho fatto una settimana di prova. Loro cercavano un profilo tipo il mio, tra l’altro c’è un ragazzo che fa il procuratore a Neuchatel che doveva trattare dei giocatori. E conoscendomi ha inserito anche il mio nome. Anche il preparatore dei portieri è italiano e lui mi conosceva e aveva idea di portarmi lì”.

Nicastro ha il problema di far conciliare il lavoro alle Poste con gli impegni calcistici. “Il problema principale era il lavoro alle Poste, perchè mi alzavo alle 6 e tornavo a casa alle 7 di sera. Quindi ho chiesto la riduzione dell’orario di lavoro fino alle 15, lavoro all’80 per cento del tempo. E poi il pomeriggio ci sono gli allenamenti. Io vado solo di pomeriggio, mentre la squadra a volte si allena anche di mattina. Qualche settimana fa sono andato in panchina per la prima volta”.

Con il Neuchatel si ricava anche un momento di gloria. “Tre settimane fa ho esordito nel derby contro il Servette perchè il portiere titolare era infortunato e il secondo si era squalificato. Quindi è toccato a me scendere in campo ed abbiamo vinto per 3 a 2. E’ stata una partita combattuta, ho fatto alcune parate importanti. Sul 2 a 1 per loro ho fatto una parata miracolosa su colpo di testa del centravanti. Se fosse entrato la partita sarebbe finita. Dopo abbiamo pareggiato 2 a 2 e al 93esimo è arrivato il gol della vittoria. C’era anche una bella cornice di pubblico. Sono stato confermato anche la domenica successiva, in trasferta contro il Winterthur dove abbiamo vinto per 1 a 0. Sono contento perchè l’obiettivo era di fare da supporto ai due portieri più giovani. Ora mi ritrovo a ritagliarmi il mio spazio e per questo sono fiero, considerato che cinque anni fa avevo smesso di giocare. Non è facile rimettersi in gioco dopo tanti anni. Ora speriamo di vincere il campionato, ce la stiamo giocando con altre squadre, ma alla fine ne sale solo una in serie A”.

Ma cosa c’è nel futuro di Nicastro? “A me l’Italia manca tanto. Mi manca il mare, il cibo, il clima. Però qui in Svizzera hai una sicurezza economica che in Italia non ritrovo. Negli ultimi mesi avrò avuto una ventina di offerte di lavoro e considera che non sono neanche laureato. Lavorativamente, in Svizzera sono considerato giovane, mentre in Italia sono considerato vecchio”. 

E allora, a queste condizioni, il Belpaese può anche attendere…

Fonte foto: profilo FB di Federico Nicastro

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