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FEDERICA BALESTRIERI: DALLA RAI ALL’IMPEGNO SOCIALE RICORDANDO LA FERRARI E LA VITTORIA DI SCHUMACHER

SALERNO – Federica Balestrieri ex giornalista Rai, oggi impegnata in un progetto sociale che fa capo ad un’associazione, da lei ideata, che si chiama “Ri-Scatti” e che si occupa, attraverso la fotografia, di promuovere l’integrazione sociale e dare opportunità di riscatto, appunto, a chi soffre nella vita ed è rimasto indietro rispetto alla velocità della società attuale.
Il suo impegno non è passato inosservato e, durante la manifestazione “Overtime”, che si è tenuta a Salerno, ha avuto un riconoscimento personale per questo suo impegno in questo progetto.
Federica Balestrieri lascia il suo lavora alla Rai perché, come lei stesso ci spiega, “non mi occupo più di giornalismo. Dopo tanti anni mi sono resa conto che avevo raggiunto tutti i miei obiettivi. Sono convinta che continuare sarebbe stato comodo e facile. Avevo ancora 20 anni di posso fisso, di inviata speciale, ma di fatto avrei girato un po’ su me stessa, nel senso che avrei fatto sempre le stesse cose. Avevo voglia di incamminarmi su un nuovo sentiero e, nella fattispecie, quello del volontariato. Alla fine ho deciso di dedicare la mia seconda vita alle mie passioni tra cui anche ‘Riscatti'”.
Lo sport è stato il centro della sua carriera, lo sport a volte regala emozioni pure, quale gesto o situazione è rimasta impressa nella sua mente?
“E’ una cosa che in realtà non si potrebbe fare. Li chiamano giochi di squadra. Ricordo un gran premio in cui Schumacher aspettò Barrichello sul traguardo per arrivare insieme, in parata, all’arrivo. Però il senso di quel gesto, in quel momento, era quello di ringraziare un gregario come Barrichello che gli era stato al fianco in quegli anni e gli aveva permesso di vincere tanto. Il valore dello sport, a mio avviso, però, si riconosce soprattuto negli sport minori dove è più facile vedere gesti di amicizie, di solidarietà e di esultanze contenute quando si vince per non umiliare gli avversari”.
Ritorniamo al presente e al premio che gli ha attribuito la giuria di “Overtime”, cosa significa per lei?
“E’ stato un grande onore ricevere questo premio. A maggior ragione perché è stato premiato anche il Sindaco di Amatrice che, a mio avviso, è una figura di riferimento per chi ha voglia di fare qualche cosa per gli altri. Lui ha fatto più di quello che gli chiedeva il suo ruolo istituzionale. L’ho visto all’opera ad Amatrice in quei giorni difficili perché ero inviata per il TG1. Ha fatto tanto per gli altri e mi fa piacere e sono onorata di ricevere questo premio insieme a lui. Devo dire, però, che questo riconoscimento mi stupisce perché non penso di fare qualche cosa di straordinario, io cerco di mettere un po’ del mio tempo libero e di capacità a disposizione degli altri”.
Ma i progetti dell’Associazione hannoa dei legami con lo sport?
“No, in realtà no. Io mi sono occupata per 20 anni di sport. Mi sono occupata di automobilismo a vari livelli, il calcio e poi ancora automobilismo (Formula 1). Sicuramente lo sport trasmette dei valori e quello che ho imparato nella mia vita professionale e che lo sport mi ha trasmesso mi è molto utile in quella che io definisco la mia seconda vita”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).