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Hai un figlio campione? Ecco come aiutarlo a studiare

Scuola e Sport insieme dovrebbe essere la normalità per i nostri figli. Quello che si legge sempre più spesso racconta invece di difficoltà in continuo aumento, fino ad arrivare al drop out sportivo, ovvero l’abbandono precoce dell’attività sportiva, e alla dispersione scolastica, abbandono del percorso scolastico. 

I motivi di questi problemi sono molteplici, così come i metodi per affrontarli e risolverli. Molto attuale è il problema delle assenze scolastiche nella scuola superiore; sono infatti gli anni che interessano sia l’abbandono sportivo (14-16 anni) che la dispersione scolastica (16-18 anni). E’ il momento in cui il talento sportivo ha bisogno di maggiore impegno come del resto il percorso scolastico. 

Non tutti sanno però che la normativa scolastica prevede molte possibilità per aiutare gli atleti studenti. Passiamo in rassegna le possibilità previste.

Perché le assenze sono un problema?

Le assenze diventano un problema a scuola per due motivi.

Il primo riguarda la didattica vera e propria, cioè cosa viene perso a scuola a causa delle assenze: spiegazioni, verifiche o interrogazioni e tutte le altre attività che vengono svolte nelle ore in cui i ragazzi sono assenti.

Il secondo è un problema di forma vera e propria: la normativa scolastica (decreti legislativi 19 febbraio 2004, n. 59, 17 ottobre 2005, n. 226 e d.p.r. 22 giugno 2009, n. 122) richiedono la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale delle lezioni al fine della validità dell’anno scolastico. Questo ha posto nel passato un serio problema per i ragazzi sportivi; a prescindere dal loro rendimento rischiavano di non essere ammessi all’anno successivo per il problema delle assenze. In pratica un numero eccessivo di assenze invalidavano l’anno!

Per risolvere quanto viene perso di didattica vera e propria le soluzioni sono diverse: prim’ancora di attivare particolari meccanismi è preferibile parlare con il coordinatore del consiglio di classe, così come si dovrebbe fare in caso di qualsiasi assenza prolungata o ripetuta, e, se possibile, farlo prima dell’assenza stessa. Successivamente, in base al tipo di assenza (sporadica o frequente, prolungata o breve) le prime soluzioni possibili si basano su organizzazione e attenzioni informali: appunti dei compagni, lezioni private integrative, materiale aggiuntivo fornito dai professori, piattaforme on line della scuola e altre simili.

Se questo tipo di soluzioni non sono sufficienti, perché gli impegni sono importanti e le assenze rilevanti, la scuola può adottare soluzioni formali tramite il consiglio di classe con programmazione delle verifiche o interrogazioni di recupero o addirittura un PDP (piano didattico personalizzato). Quest’ultimo è la forma adottata per gli studenti che hanno bisogni educativi speciali (BES). Il PDP prevede, materia per materia, l’aiuto concreto previsto. In pratica viene fatta una programmazione didattica personalizzata accettata da tutti gli insegnanti, dall’alunno e dai genitori se l’alunno è minorenne.

E’ importante sottolineare che il problema di forma delle assenza, quello per cui si rischia che l’anno venga invalidato per il numero eccessivo di assenze, è stato superato da una deroga al D.P.R. 122 del 22.06.2009 richiesta dall’allora Onorevole Di Centa con un’interrogazione parlamentare nella seduta della Commissione culturale del 9.11.2010. Per poter usufruire di tale deroga la documentazione dell’impegno sportivo deve essere corretta e completa; il consiglio di classe deve comunque avere “elementi valutativi congrui”.

Un nuovo strumento: la sperimentazione MIUR

Dal 2016 gli atleti di alto livello possono usufruire di un nuovo strumento: la sperimentazione didattica “Studenti-Atleti”, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con CONI, Lega Serie A ed il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) per permettere a studentesse e studenti, impegnati nello sport agonistico, di rimanere al passo con gli studi. Si tratta di una misura contro l’abbandono scolastico e a favore della diffusione della pratica sportiva tra i più giovani. La sperimentazione, arrivata alla sua terza edizione, consente a chi va scuola e fa sport ad alto livello di avere percorsi di studio personalizzati e seguire le lezioni anche a distanza nei momenti di maggiore impegno sportivo.

Anche se è stata promossa dalla Lega di Seria A ogni anno la base dei partecipanti si è man mano allargata fino ad arrivare alla lista che segue, prevista nella circolare dell’A.s. 2018/2019:

1. Rappresentanti delle Nazionali assolute e/o delle relative categorie giovanili. L’attestazione sarà rilasciata esclusivamente dalla Federazione Sportiva di riferimento.

2. Atleti coinvolti nella preparazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici (estivi ed invernali) e giovanili. L’attestazione sarà rilasciata esclusivamente dalla Federazione Sportiva di riferimento.

3. Studente riconosciuto quale “Atleta di Interesse Nazionale” dalla Federazione Sportiva Nazionale o dalle Discipline Sportive Associate di riferimento. L’attestazione sarà rilasciata esclusivamente dalla Federazione Sportiva di riferimento.

4. Per gli sport individuali, atleti compresi tra i primi 36 posti della classifica nazionale per ogni categoria corrispondente agli anni di iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, all’inizio dell’anno scolastico di riferimento.
L’attestazione sar
à rilasciata esclusivamente dalla Federazione Sportiva di riferimento.

5. Per le attività sportive professionistiche di squadra, riconosciute ai sensi della legge n. 91/1981, atleti che partecipano ai seguenti campionati nazionali:
– Calcio serie A, B e C; Primavera e Berretti serie A, B e C; Under 17, Under 16 e Under 15 serie A, B e C; – Pallacanestro serie A1, A2, B; Under 20, Under 18, Under 16 e Under 15 Eccellenza
. L’attestazione sarà rilasciata esclusivamente dalla Lega o dalla Federazione Sportiva di riferimento.

6. Per gli sport non professionistici di squadra, gli atleti che partecipano ai Campionati Nazionali di serie A, A1, A2 e B inclusi i Campionati di Eccellenza equiparabili alla Serie A. Per la Pallavolo, atleti partecipanti ai campionati di Serie A1, A2 e B maschile e A1, A2, B1 e B2 femminile. L’attestazione sarà rilasciata esclusivamente dalla Lega o dalla Federazione Sportiva di riferimento.

Molti obietteranno che non sempre la scuola è sensibile agli impegni sportivi; i professori sono molto concentrati sulla propria materia e non tutti accolgono con piacere le richieste che cambiano quanto da loro già stabilito. Come poter fare?

Alcuni consigli concreti: partecipazione e prevenzione

Prima di tutto l’aiuto formale non può prescindere da un rapporto curato e continuativo con la scuola; di certo da parte dei genitori ma anche da parte delle organizzazioni sportive che devono dotare il loro personale di formazione adeguata per rilasciare la documentazione richiesta. I genitori devono essere presenti alle riunioni ed ai ricevimenti, seguire i propri figli dando importanza all’impegno scolastico. Anche le organizzazioni sportive dovranno avere un referente che conosca le scuole del territorio e sappia interfacciarsi con loro. Conoscere le scuole e le dinamiche corrette permette non solo di avere un buon rapporto ma anche di saper aiutare a gestire il doppio impegno i ragazzi stessi. In ogni consiglio di classe c’è sempre uno o più insegnanti sensibili agli impegni sportivi, ma soprattutto sensibili al valore dello sport e all’arricchimento dato dal praticarlo. È importante individuare questi professori e stabilire con loro una strategia per assistere i ragazzi. Se gli alunni/atleti sono seguiti e se a loro volta si impegnano e rispettano quanto stabilito di certo riceveranno l’aiuto necessario; spesso i docenti si lamentano della scarsa partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli o del fatto che lo sport venga usato come alibi per far meno. È importante dimostrare con i fatti che non è cos’!

L’altro consiglio importante è prevenire gli scenari e di conseguenza i problemi. Lo sport, come la scuola, sono impegni ciclici; i professori in base alla programmazione didattica sanno come sarà distribuito il carico “cognitivo” scolastico. L’organizzazione sportiva ha in linea di massima un programma degli impegni sportivi: gare, campionati, tornei, allenamenti…. È sufficiente incrociare i due impegni per anticipare i momenti critici per i ragazzi, supportandoli nel loro doppio impegno. Il progetto personale che sto portando avanti riguarda proprio la “Funzione educational”  nei settori giovanili di ogni sport, funzione che interessa il personale già presente al quale dovrebbe essere data una formazione tale da produrre i documenti e le informazioni necessari ai ragazzi e alle scuole per usufruire di quanto previsto dalla normativa.

Articolo a cura di Isabella Tamburini

Foto Archivio BdS

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).